Come annunciato, è stato esperito in data odierna il tentativo di conciliazione richiesto da DIRIGENTISCUOLA contestualmente alla dichiarazione di revoca della sospensione dello stato di agitazione ed all’annuncio della manifestazione di protesta del 6 dicembre p.v.
Nel corso della confererence call, organizzata dal Ministero del Lavoro, i membri della Segreteria nazionale di DIRIGENTISCUOLA si sono confrontati con le dr.sse Malacrino e Damiani, presenti in rappresentanza del Ministero dell’Istruzione.
Il Presidente Fratta ha esposto le richieste della parte sindacale, già note all’Amministrazione, chiedendo per l’ennesima volta una definizione dei problemi più urgenti: mobilità interregionale dei dirigenti, perequazione retributiva, dimensionamento delle istituzioni scolastiche, responsabilità in tema di sicurezza. La dr.ssa Malacrino ha messo in evidenza che è in corso di svolgimento il Tavolo per la dirigenza, il cui prossimo appuntamento è calendarizzato per venerdì 26 novembre p.v. proprio sulle tematiche inerenti la mobilità e la perequazione. A tal proposito, ha assicurato grande attenzione da parte del Ministero dell’Istruzione nei confronti della categoria dirigenziale, con l’impegno, sollecitato anche dallo stesso Ministero del Lavoro, ad attivarsi presso le sedi opportune.
Fratta ha, però, evidenziato come, fino ad oggi, il Tavolo della dirigenza non abbia prodotto nulla: si attendono da troppo tempo soluzioni che tardano ad arrivare ed ogni promessa sembra ormai fatta a meri scopi dilatori.
Le parti hanno convenuto di aggiornarsi a lunedì mattina, 29 novembre, per le determinazioni definitive a seguito delle risultanze del Tavolo della dirigenza di venerdì 26 novembre.
Inutile negare lo scetticismo di DIRIGENTISCUOLA: si fatica a dare fiducia, vista anche la pregressa esperienza dell’ultimo tentativo di conciliazione, risalente al 20 dicembre 2019 – sic! -, il cui verbale è rimasto lettera morta in riferimento a tutti gli argomenti trattati ed agli impegni presi.
Nelle more dell’incontro di lunedì 29, gli organi statutari hanno pertanto deliberato di non revocare la manifestazione prevista a Roma per il 6 dicembre p.v., che al momento resta confermata salvo radicali cambiamenti in cui, sinceramente, fatichiamo a credere.
“Difficile – conclude il Presidente Fratta – dar credito e fiducia a chi non onora gli impegni presi, annuncia soluzioni, firma un verbale di conciliazione impegnandosi a organizzare incontri per affrontare i problemi elencati nel verbale e poi, a distanza di due anni, nonostante solleciti, non ha mai convocato ovvero non ha mai neanche tentato di risolvere i problemi. Si fa un po’ di ammuina quando si annunciano o si fanno manifestazioni, ma non si va oltre il bla, bla, bla. Se venerdì, come annunciato e concordato non ci saranno riposte o proposte concrete, DIRIGENTISCUOLA abbandonerà il tavolo. Se poi non basterà la manifestazione o lo sciopero, bisognerà alzare il tiro. Le uniche armi che rimangono e alle quali Amministrazione e Governo non potranno rimanere INSENSIBILI sono la disobbedienza civile e la chiusura delle scuole.”