Si è appena concluso l’incontro svoltosi in modalità on-line con la direzione generale del personale avente all’odg: “ Informativa e confronto su dotazioni organiche 2022/2023”. L’incontro rivolto alle Organizzazioni sindacali rappresentative nell’Area Istruzione e ricerca è stato presieduto dal D.G. dott. Serra.
È stata illustrata la bozza di decreto ministeriale con allegata tabella relativa alla consistenza complessiva delle dotazioni organiche dei dirigenti scolastici per l’anno scolastico 2022-2023.
È bastata una veloce occhiata ai numeri per rilevare che le istituzioni scolastiche dimensionate a 500 (300 per quelle collocate in piccole isole o comunità montane), sono aumentate rispetto allo scorso anno, da 372 sono diventate ben 469!
Sono scuole che ancora una volta, nonostante la previsione normativa e lo stanziamento ad hoc di risorse (dove andranno a finire i ben € 137,48 milioni di euro stanziati a tale scopo da due leggi di bilancio?), vengono sottratte ai nuovi incarichi ed alla mobilità interregionale, con di contro il paradosso di un ulteriore significativo aumento delle reggenze: proprio il contrario di quella che era stata la volontà del legislatore nel varare la legge !
Dirigentiscuola nel suo intervento ha espresso con fermezza la propria contrarietà a questo ennesimo scippo perpetrato alle legittime attese della categoria .
La proposta da noi avanzata è stata quella di trovare una diversa soluzione per dare applicazione alla norma, ossia predisporre contratti biennali a tempo determinato attingendo dalla graduatoria di merito del concorso, in modo da non superare le percentuali di assunzioni legate al turn-over e procedendo alle conferme in ruolo man mano che si liberano i posti con i pensionamenti. Difficilmente, infatti, anche in assenza di conferma della misura derogatoria prevista dall’attuale legge di bilancio, le persone incaricate saranno restituite ai ruoli precedenti perché il trend dei pensionamenti ha dimostrato che nell’arco massimo di due anni la graduatoria sarà più che esaurita. Nessuna deroga quindi alle facoltà assunzionali, se si assume entro i limiti della copertura finanziaria e comunque a tempo determinato .
Molto forte anche la sollecitazione di Dirigentiscuola perché tutti i posti liberi vengano considerati nel calcolo del 60% per la mobilità interregionale, in modo da non vanificare anche la disposizione normativa in materia di mobilità, assunta per inerzia di coloro che pur avendone la competenza non hanno mai voluto decidere disdettando il contratto o chiedendo un tavolo negoziale separato (https://www.dirigentiscuola.org/mobilita-una-vittoria-di-pirro/).
Abbiamo poi colto l’occasione per chiedere di :
- accelerare il completamento delle operazioni relative alla definizione delle fasce di complessità in modo che i dirigenti scolastici approssimandosi ormai le operazioni di mobilità possano operare scelte consapevoli;
- sollecitare l’incontro previsto e senza ragione alcuna ancora non programmato per la definizione dei criteri sempre relativi alla mobilità dei dirigenti devoluti a livello centrale dal Contratto di Area per sottrarli alla discrezionalità spesso eccessiva e poco trasparente di alcuni UU.SS.RR;
- richiamare il Ministero ad una azione di controllo sugli USR rispetto al mantenimento in servizio dei dirigenti che hanno maturato i requisiti per la pensione, trattenimenti spesso non giustificati alla luce delle norme restrittive che li dovrebbero consentire, e che hanno come conseguenza quella di diminuire i posti disponibili alle nuove assunzioni ed alla mobilità.
A conclusione dell’incontro registriamo qualche parziale apertura ( che andrà verificata) del D.G. Serra, in particolare sul calcolo del 60% su tutti i posti liberi.
Ma di una Amministrazione che si appresta per il secondo anno consecutivo a disapplicare una legge del Parlamento per via interpretativa, appare legittimo quantomeno dubitare !
