In data odierna DIRIGENTISCUOLA ha trasmesso alla Direzione Generale per il personale scolastico le proprie posizioni in merito alla bozza di verbale del confronto conclusosi il 19 maggio u.s.
Duole riconoscere che, malgrado il lungo lasso di tempo trascorso per addivenire all’epilogo della questione (con i lavori iniziati addirittura nel mese di ottobre u.s.), la montagna ha partorito un topolino.
DIRIGENTISCUOLA ha sempre portato avanti un pressing sostenuto per cercare di riorganizzare un sistema, quale quello delle fasce di complessità delle istituzioni scolastiche, strutturato in modo discutibile e tale da creare forti disomogeneità sull’intero territorio nazionale. I lavori sono stati condotti mettendo a disposizione una fattiva collaborazione, cercando di far rilevare le criticità ed elaborando proposte risolutive, ma le determinazioni finali dell’Amministrazione risultano insoddisfacenti in riferimento agli obiettivi perseguiti.
Nella bozza di verbale pervenuta, a cui solo in data 1.06.2022 ha fatto seguito la trasmissione del prospetto delle proiezioni per verificare la corrispondenza delle percentuali di ripartizione, si delinea un sistema tale da confermare una notevole disparità tra le regioni. Sebbene, infatti, non si sia lontani dall’obiettivo di un’equiparazione a livello retributivo, le previste percentuali di distribuzione delle istituzioni scolastiche nelle varie fasce non vengono rispettate a livello regionale.
Motivo per il quale DIRIGENTISCUOLA, in linea di coerenza con quanto già sostenuto in sede di confronto, ha comunicato formalmente all’Amministrazione il proprio diniego alla sottoscrizione del verbale, elaborando le proiezioni in maniera tale da far emergere le disomogeneità denunciate, come si evince dall’allegato documento.
Contestualmente, l’Amministrazione è stata invitata a riaprire il tavolo prima di inviare alle singole regioni i criteri in base ai quali le stesse dovranno determinare i punteggi alle singole scuole, redigere la graduatoria e applicare le previste percentuali (20% – 50% – 30%) che, ribadiamo, vanno rispettate a livello regionale, non nazionale.