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SANZIONI DISCIPLINARI: I DOCENTI NON SI TOCCANO!

SANZIONI DISCIPLINARI: I DOCENTI NON SI TOCCANO!

Nel corso dell’incontro tenutosi il 7 settembre u.s. all’ARAN è stata presentata la calendarizzazione degli incontri per le trattative finalizzate al rinnovo del CCNL del comparto Istruzione e Ricerca. Tra le questioni messe sul tavolo c’è quella relativa alla responsabilità disciplinare del personale docente, con particolare riferimento all’applicazione dell’art. 55 bis del D.Lgs. 165/2011 nella parte in cui attribuisce al dirigente scolastico la possibilità di irrogare la sanzione della sospensione dal servizio con privazione della retribuzione fino a 10 giorni.

Una norma, questa, rimasta sino ad oggi inapplicata a causa di una consolidata giurisprudenza che ha fatto leva sulla mancata tipizzazione, da parte del sistema, della sanzione in discorso, andando così a limitare il potere disciplinare della dirigenza scolastica a dispetto della volontà espressa dal legislatore.

Quale occasione migliore del rinnovo del CCNL per chiarire una volta per tutte la questione? Peccato, però, che le OO.SS. di comparto abbiano già innalzato l’ennesimo muro, facendo leva sul concetto di libertà d’insegnamento, il cui esercizio parrebbe essere assolutamente insindacabile. Un’interpretazione del tutto arbitraria, volta a strumentalizzare il dettato costituzionale dimenticando – o fingendo di dimenticare – che, in realtà, la prestazione professionale del docente comporta un articolato sistema di doveri – non solo di diritti – la cui violazione deve poter essere sanzionata in maniera adeguata e tempestiva onde poter porre un freno efficace ad eventuali condotte illecite.

Invece no, i docenti non si toccano! Si conferma, ancora una volta, l’atteggiamento tipico del sindacalismo di comparto, che antepone la tutela del lavoratore a tutti i costi al benessere della scuola, degli alunni in primis, con un conseguente appiattimento che vanifica ogni tentativo di garantire un sistema qualificato e meritocratico.

Un assurdo ed ingiustificato atteggiamento ostruzionistico, deliberatamente teso ad impedire che i capi d’istituto siano messi in condizione di svolgere adeguatamente la propria funzione di garanti del successo formativo cui è finalizzata l’autonomia scolastica.

I fatti confermano che, ad oggi, il radicale cambiamento di tale dannosa impostazione ideologica sia solo un miraggio. Cui prodest?

In allegato un saggio di approfondimento sull’argomento.

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