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LA RETRIBUZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI SIA UGUALE A QUELLA DEI DIRIGENTI DI PARI FASCIA!

LA RETRIBUZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI SIA UGUALE A QUELLA DEI DIRIGENTI DI PARI FASCIA!

È rimbalzata sulle principali agenzie di stampa la forte denuncia portata avanti da DIRIGENTISCUOLA in riferimento alla scandalosa situazione stipendiale dei dirigenti scolastici. Una battaglia che vede impegnata l’associazione sindacale, rappresentativa della sola dirigenza scolastica, ormai da anni. Non si può restare ciechi di fronte alla mole di responsabilità che grava sulla categoria, non paragonabile rispetto ai dirigenti amministrativi di pari fascia che però, paradossalmente, godono di posizioni retributive ben più elevate. Un inaccettabile privilegio, uno scandalo tutto italiano, se paragonato alle posizioni dei colleghi europei!

Come se non bastasse, continuano a piovere sui dirigenti scolastici sentenze sfavorevoli che trovano il proprio humus in una legislazione iniqua, cui urge metter mano. Appena pochi giorni fa, infatti, la Corte dei Conti umbra, a seguito di un infortunio a scuola, ha condannato il dirigente scolastico per non aver segnalato la necessità di manutenzione dello stabile.

Il Presidente nazionale di DIRIGENTISCUOLA, Attilio Fratta, esprime tutta la propria indignazione sulla questione: ”Quale altro dirigente statale – si chiede Fratta – è ritenuto responsabile di un infortunio causato da problemi strutturali degli uffici che dirige che sono di proprietà degli enti locali? Sicuramente nessuno! Come se non bastasse, il Governo, nella Legge di bilancio, non ha previsto alcuno stanziamento di fondi per la riapertura dei tavoli contrattuali scatenando così la reazione della categoria che è pronta a incrociare le braccia se non si pone fine a questa situazione”.

Una questione spinosa, per cui si fa fatica ad intravedere la soluzione, ma che DIRIGENTISCUOLA non ha mancato di portare all’attenzione del neo Ministro Valditara e del neo Capo di Gabinetto Recinto che si sono comunque mostrati disponibili all’ascolto.

Attendiamo i fatti…

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