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INVITO ALLE OO.SS. PER LA PEREQUAZIONE

INVITO ALLE OO.SS. PER LA PEREQUAZIONE

È di oggi l’invito alle organizzazioni sindacali rappresentative dell’Area istruzione e Ricerca ad un incontro intersindacale per discutere sull’annosa questione della perequazione della dirigenza scolastica.

Come già evidenziato nel precedente comunicato, nella Legge di Bilancio nulla è stato previsto al riguardo: come se i dirigenti scolastici non esistessero!

E allora, come anche nel recente passato, la DIRIGENTISCUOLA ha proposto  alle altre OO.SS. rappresentative dell’AREA un incontro  al fine di addivenire ad una comune proposta da inoltrare al neo Ministro, sperando, stavolta, in un riscontro concreto.

La proposta nasce da un esplicito, seppure indiretto, invito del Capo dipartimento Dr. Jacopo Greco espresso nell’incontro del 7 u.s. Messaggio molto chiaro: già il MEF non è disponibile a reperire risorse per la perequazione ritenendo che non ci sia “una sperequazione così elevata” , se poi le OO.SS. dell’AREA sono divise e chiedono somme diverse, fanno il gioco del MEF!

“I nostri precedenti inviti sono caduti nel vuoto – evidenzia il Presidente Fratta – , ora che anche il Capo dipartimento Greco lo propone mi auguro che venga accolto. Dopo l’ammissione che i confronti non si fanno in verticale le OO.SS. non dovrebbero più temere la reazione dei docenti che meritano, anche loro, adeguati riconoscimenti economici. Purtroppo solo nella scuola i confronti delle retribuzioni si sono fatti in passato in verticale. In tutti gli altri settori, pubblici o privati che siano, i confronti si fanno, da sempre,  in orizzontale: dirigenti con dirigenti, quadri cono quadri, funzionari con funzionari, impiegati con impiegati e ausiliari con ausiliari. Questa anomalia è la causa principale della sperequazione retributiva tra dirigenti di pari fascia. Assurdo che i dirigenti scolastici, con incarichi, responsabilità e carichi di lavoro pari ad almeno il triplo di quelli degli altri dirigenti di II fascia percepiscano la metà della loro retribuzione… dovrebbe essere il contrario. La responsabilità è anche della categoria che per troppi anni non ha reagito.”

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