La riforma degli Istituti Tecnici è rinviata all’anno scolastico 2025-2026. È quanto annunciato nel corso dell’incontro tra MIM e OO.SS. di ieri.
Dopo le criticità sollevate da DIRIGENTISCUOLA il 7 novembre u.s. sui tempi di realizzazione troppo stretti, dal momento che la previsione attuativa è per l’anno scolastico 2024/25 per le classi prime, il MIM, su parere degli organi tecnici e di controllo, ha fatto un passo indietro.
E non poteva essere altrimenti: la riforma degli Istituti Tecnici va a sovrapporsi ad un ‘altra grande riforma oggetto anch’essa dell’odierno dibattito, quella relativa alla filiera tecnologico- professionale, che possiamo definire “doppia “.
Accanto al DDL 924 -Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale -che sta per iniziare il suo iter parlamentare, infatti, un documento ministeriale ne vorrebbe anticipare i tempi, proponendo l’istituzione della filiera in attesa dell’approvazione della legge.
Un regolamento sulla filiera pronto per l’uso, cui dare esecuzione prima dell’approvazione della norma di legge e in cui, in modo frammentario, vengono anticipati alcuni dei contenuti della legge stessa.
Sul Regolamento della filiera tecnico-professionale, DIRIGENTISCUOLA è intervenuta con determinazione su alcuni aspetti generali che investono il merito e il metodo, ma anche sul contenuto del Regolamento. È stata messa in evidenza l’assenza di un quadro chiaro di riferimento. Si tratterebbe, infatti, di avviare una sperimentazione in cui il curricolo deve essere co-progettato con ITS e/o con Enti della formazione professionale e aziende ma in assenza di traguardi e/o competenze in uscita indicati in modo chiaro. Il riferimento contenuto nel Regolamento è alla sperimentazione dei quadriennali nei licei e nei tecnici ma è evidente che quell’esperienza non può essere mutuata tout court perché la proposta attuale prevede novità assenti nella precedente regolamentata dal DM 3 agosto 2017, n. 567.
Dirigentiscuola ritiene legittimo ed anche auspicabile che le sperimentazioni precedano la norma che dovrà recepirle nell’ordinamento, a patto che la sperimentazione soddisfi i criteri di scientificità che ne consentono poi la valutazione e la validazione. In assenza di ciò non si può parlare di sperimentazione.
Nel merito:
Tutte le riforme hanno bisogno di tempo per essere comprese, applicate e valutate nella loro efficacia, contrariamente a quello che sta accadendo e che i Dirigenti scolastici hanno ben percepito. Viviamo il tempo delle “Riforme” che si intersecano e si sovrappongono in modo frenetico e caotico, che non lasciano spazio alla valutazione autonoma delle scuole che, nel nome del PNRR, si trovano a dover gestire una molteplicità di aspetti da distinguere e rendere comunicanti. Rispetto a tale scenario, la posizione di DIRIGENTISCUOLA è netta: sulla “pelle” dei Dirigenti scolastici non si giocherà alcuna riforma efficace nel nome di un PNRR che, in ultima analisi, sta cancellando il valore dell’ ”autonomia scolastica” . I Dirigenti scolastici faticano, in questi giorni, ad affrontare l’ordinario, figuriamoci se in tempi assai improbabili possono realizzare innovazioni pensate e progettate da altri e, in definitiva, imposte alle scuole. Il riferimento è chiaramente rivolto ai vari PNRR CLASS – PNRR LABS- PNRR DIVARI – PNRR NUOVI LINGUAGGI – PNRR TRANSAZIONE DIGITALE – STEM – ORIENTAMENTO – NUOVI MODELLI CERTIFICAZIONE COMPETENZE – RIFORMA TECNICI – REGOLAMENTO FILIERA TECNICO-PROFESSIONALE “e non è finita qua!
Nel metodo:
Abbiamo avuto l’ennesima conferma che “pestare l’acqua nel mortaio “per due ore e mezza su un solo argomento – quello delle classi di concorso- fino allo sfinimento dei presenti è ormai “atteggiamento strutturato” in talune organizzazioni sindacali; atteggiamento che l’Amministrazione non riesce a bloccare, nonostante gli innumerevoli solleciti di DIRIGENTISCUOLA di regolamentazione.
Ci siamo resi conto anche del fatto che l’Amministrazione continua a inviare nuova documentazione a ridosso dell’informativa come accaduto per il regolamento sulla filiera tecnico- professionale, senza possibilità alcuna di studiare le carte. A nulla solo valse le raccomandazioni precedenti.
La tentazione di lasciare l’incontro è stata forte, ma l’importanza degli argomenti non ce lo ha consentito. La voce dei Dirigenti scolastici presso il Ministero passa solo ed esclusivamente attraverso il nostro sindacato e lo affermiamo a gran voce e senza timore di smentita ed è per questo che il nostro intervento oltre che specifico, ha avuto una valenza generale con le riflessioni poste sulle riforme in atto.