Come era prevedibile e previsto, e come denunciato ovunque e comunque il problema degli esiliati fuori regione per il prossimo anno potrebbe trasformarsi nell’ennesima presa in giro della categoria.
L’opportunità di prevedere istituti contrattuali distinti per i concorsi regionali e per l’unico nazionale, non è stato preso in alcuna considerazione in sede ARAN per il noto comportamento di chi agisce da politico e non da statista: il politico pensa al suo ritorno in termini di consensi; lo statista fa scelte anche difficili ma giuste… non facendo parti uguali tra disuguali!
Esattamente quello che è successo in ARAN e che DIRIGENTISCUOLA ha denunciato sottoscrivendo l’ipotesi del CCNL con una nota a verbale.
È stato semplicemente elevato al 60% esigibile il numero dei posti destinati alla mobilità, eliminando lo storico “fino al 30”. Meglio di niente??
Il problema è che il 60% sarà messo a disposizione per la mobilità solo se si verificherà un miracolo, ovvero se il CCNL sarà sottoscritto in via definitiva prima delle operazioni della mobilità.
Nelle more DIRIGENTISCUOLA ha rivolto un accorato appello alla Presidente del Consiglio e al Ministro del MIM affinché il problema sia risolto in via politica.
DIRIGENTISCUOLA non è mai stata favorevole a demandare alla politica una prerogativa contrattuale. La materia è contrattuale e doveva essere risolta in via contrattuale.
La volontà di “non sporcarsi le mani” è ben nota: si è fatto di tutto per non affrontare il problema nella sede opportuna e quando non è stato più possibile rinviare – rectius ingannare la categoria – … la montagna ha partorito il topolino facendo parti uguali tra disuguali con l’aggravante che, comunque, il nuovo CCNL non entrasse in vigore prima della mobilità per l’a.s. 2024/2025.