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CAOS FASCE DI COMPLESSITÀ – INTERVENGA IL MINISTRO

CAOS FASCE DI COMPLESSITÀ – INTERVENGA IL MINISTRO

Il malcontento dilaga e le farneticazioni anche.

DIRIGENTISCUOLA chiede l’intervento autorevole del Ministro per ripristinare ordine e trasparenza.

In calce la lettera invita oggi.

Quattro decreti dipartimentali e quattro allegati di rettifica con punteggi di complessità, emanati uno dietro l’altro in 48 ore, hanno gettato nel disorientamento personale e professionale migliaia di dirigenti scolastici, a poche ore dalla scadenza delle domande di mobilità, forzata dal dimensionamento.

Tanti altri dirigenti scolastici assistono all’impietosa discesa e svalutazione della complessità della istituzione scolastica che dirigono, con uno svolgimento degno delle quotazioni di borsa. Ora su, ora giù.

Ieri per un punto in Fascia B, oggi con venti punti in meno, in FASCIA C. Dove sarà la verità? E soprattutto, si cambierà ancora?

Riteniamo che gli errori non siano stati corretti. Abbiamo ragione di credere che altre rettifiche terranno impegnata l’amministrazione, anche dopo la scadenza importante di oggi.

Abbiamo avuto il tempo, in questo turbinio di salite e discese, di chiederci quali vantaggi hanno portato alla categoria certe decisioni frettolose e approssimative. Nessun vantaggio per la categoria – la risposta più evidente.

Ci siamo anche chiesti quali i vantaggi per l’amministrazione. Nessun vantaggio per l’amministrazione – la risposta altrettanto evidente.

Ancora, quali i vantaggi per la sigla sindacale proponente lo scempio?  Nessun vantaggio – la risposta per noi più immediata e scontata, a meno di pensare che, forse, in questo ambito non abbiamo colto qualcosa, offuscati come siamo dai nostri valori e principi di trasparenza e di democrazia che prevalgono sopra ogni cosa.

Scriviamo al Ministro per chiedere di intervenire revocando tutti i decreti emessi nelle ultime 48 ore e di ripristinare per un altro anno ancora lo status quo ante. Comunque, di prendere tempo pensando a disporre un’ulteriore proroga sulla mobilità, rinviando a condizioni di maggiore certezza la data ultima di presentazione dell’istanza. Il minimo che si possa fare in tale ultima ipotesi, il massimo auspicabile nell’accoglimento della principale richiesta.

Non si può avere ancora l’ardire di arrampicarsi sugli specchi sostenendo che chi si è visto ridotto di fascia stipendiale avrà la precedenza nella scelta di sede.

Si dica chiaramente che un impegno dell’amministrazione inserito nel CIN 23/24 in un ambito di fasce provvisorie, circoscritte all’anno di riferimento, non può essere esteso al 24/25. Nessuna precedenza e, poi, per dove? Per le sedi che sono appena bastevoli per la nutrita schiera dei DS soprannumerari?

Si dica anche chiaramente che ancora non siamo nelle condizioni di poter capire se le risorse finanziarie possano bastare per l’applicazione delle clausole di salvaguardia che interesserà i DS in costanza di contratto e per il mantenimento della posizione stipendiale in godimento. Altro che aumenti. Ancora dobbiamo fare i conti!

Ascoltando qualcuno si ha l’impressione  di essere arrivati alla moltiplicazione dei posti, delle sedi  e delle risorse finanziarie!

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