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LA MACCHINA DEL RICORSIFICIO SI ALLARGA A MACCHIA D’OLIO.

LA MACCHINA DEL RICORSIFICIO SI ALLARGA A MACCHIA D’OLIO.

Pervengono alla nostra associazione richieste circa la possibilità di esperire ricorso avverso i provvedimenti dell’Amministrazione inerenti i criteri delle fasce di posizione delle istituzioni scolastiche.

I ricorsi infondati vanno bene per avvocati che di ricorsi ci campano – alla grande – anche inventandoseli in via preventiva, ancor prima che una lesione, presunta o reale, si sia verificata nei riguardi del singolo. Ma che questa non commendevole prassi venga sposata da sigle sindacali di lunga tradizione e di cospicua consistenza, fa davvero specie.

Proporre ricorsi per rastrellare qualche delega in vista della rilevazione della rappresentatività, sapendo che il ricorso è infondato non appartiene a DIRIGENTISCUOLA non abituata a illudere le persone che, in momenti di rabbia, aderiscono a qualsivoglia proposta di ricorso.

Per parte nostra, sulle richieste pervenuteci di possibili impugnative avverso i provvedimenti ultimi dell’Amministrazione,  la risposta è un No secco!

Non occorre una laurea in giurisprudenza per comprenderlo.

In disparte quale sia il giudice adito – Il TAR se quel che si censura lo si configuri come atto di macrorganizzazione dell’Amministrazione o il Tribunale ordinario se atto datoriale – in ogni caso il ricorso sarebbe, ancor prima che infondato, inammissibile, e con condanna alle spese per soccombenza in capo ai dirigenti scolastici ricorrenti, per loro difetto di legittimazione attiva poiché, allo stato e a fronte di un provvedimento generale e astratto, non possono allegare un interesse personale, concreto e attuale e quindi alcuna lesione della rispettiva sfera giuridica se non a livello indiretto e potenziale, dunque non meritevole di tutela.

Al massimo e per assurdo potrebbero ricorrere le istituzioni scolastiche!!

Le valutazioni politiche sono ben altre.

Che si debba contrastare con forza l’ondivago e caotico comportamento dell’Amministrazione – per essere esatti, della tecnostruttura ministeriale – che nell’arco di pochi giorni ha licenziato ben cinque  versioni delle stravolte fasce di complessità delle istituzioni scolastiche, è fuor di dubbio. Ma questo appartiene alla sfera politica.

DIRIGENTISCUOLA  ha abbandonato il tavolo e criticato duramente il comportamento dell’amministrazione che, vale la pena di ricordarlo, non è oggetto di contrattazione, costringendo l’Amministrazione almeno a ridurre caos e danni; ha ripetutamente chiesto al Ministro di revocare i provvedimenti emanati chiedendogli di prendere le distanze dalla tecnostruttura. Non lo ha fatto, non lo farà? Di certo non possiamo imporglielo. Possiamo invece trarne le dovute considerazioni e determinarci di conseguenza.

Per attutire i danni  abbiamo la contrattazione sul FUN.

Il giorno dello scempio dopo che l’Amministrazione aveva COMUNICATO che AVEVA DECISO, nonostante cinque sigle su sei erano contrarie, la Dr.ssa Palumbo segnalò l’urgenza della sottoscrizione del CIN  annunciando l’avvio della CONTRATTAZIONE  “già dalla prossima settimana”. Ne sono passate tre!!

Abbiamo provveduto, con la nota allegata, a sollecitare la convocazione del tavolo della contrattazione sul FUN.

Sono pronto a scommettere – conclude il Presidente Fratta – che si ripeterà il copione dello scorso anno. Ci si ridurrà all’ultimo momento per costringere le parti a firmare altrimenti i dirigenti saranno danneggiati. Evidentemente l’amministrazione non tiene conto che esiste già un CIN e, fino a quando non se ne sottoscriverà un altro, produrrà i suoi effetti, ovvero non c’ è più il rischio di tornare al vecchio vergognoso e disastroso sistema regionale. L’amministrazione la deve smettere di ridursi all’ultimo momento per poi partorire il CAOS.  È ora che il Ministro prenda seri provvedimenti prima che si dia inizio ad un’altra e ben diversa stagione di rapporti con l’Amministrazione. Occorre solo coraggio signor Ministro altrimenti saremo costretti a pensare che la colpa non è SOLO della tecnostruttura ma ANCHE di chi tollera questo intollerabile e scorretto modus operandi

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