È POSSIBILE PORGERE ANCORA L’ALTRA GUANCIA?
Sul finire dello scorso mese di aprile, in conclusione di un serrato confronto fortemente voluto da Dirigentiscuola con i vertici MIM, negli incontri tenutisi il 22 aprile e il 30 aprile, anche grazie agli argomenti della nostra ennesima lettera/denuncia, il Presidente Attilio Fratta riuscì a strappare al Ministro Valditara la promessa di un intervento politico in tema di gestione della piattaforma Passweb e degli interessi di rivalsa richiesti dall’INPS.
Il Ministro Valditara, unitamente al Capo di Gabinetto, si assunse un preciso impegno a contattare la sua omologa Ministra del lavoro Calderone, nonché i vertici dell’INPS, per addivenire a soluzioni di breve periodo.
Successivamente, nel merito della questione degli interessi di rivalsa richiesti dall’INPS, è intervenuto il MIM con Nota del 25 luglio 2024, suggerendo ai Dirigenti Scolastici, sulla scorta di uno specifico parere dell’Avvocatura Generale dello Stato, una sorta di percorso a ostacoli cui attenersi per fronteggiare le citate richieste di rivalsa.
Ben prima di allora DIRIGENTISCUOLA, a beneficio dei propri soci, aveva dettagliatamente e chiaramente affrontato la tematica, fornendo materiali e supporto tecnico-operativo tramite Agenda365, anche fornendo a tutta la categoria, già a gennaio 2024, un format di risposta per gli interessi di rivalsa.
Con la Nota del 25 luglio, applicandosi più all’estetica dello sforzo ermeneutico che alla sostanza, per l’ennesima volta il MIM è parso essere una montagna che partorisce un topolino, mancando – come denunciammo pubblicamente – di prendere una posizione DEFINITIVA E RISOLUTIVA sulle azioni di rivalsa esercitate verso le scuole da parte dall’INPS.
La citata Nota del 25 luglio scorso, firmata in pompa magna da entrambi i Capi dipartimento, confermava plasticamente, ancora una volta, come la burocrazia di qualsivoglia dicastero riesca ad avere sempre la meglio sugli Uffici del MIM, che con il loro atteggiamento dimostrano di rinunciare ab origine a instaurare una dialettica paritaria non solo con gli altri ministeri, ma persino con un ente pubblico non economico come l’INPS.
E allora viene da chiedersi: siamo alla solita – eterna – crisi d’identità del MIM, oppure siamo alla sudditanza psicologica?
Poiché al peggio non c’è mai fine, è notizia di queste ore che il MIM, nel predisporre il testo dell’annuale circolare relativa alle cessazioni dal servizio del personale scolastico con decorrenza dal 1° settembre 2025, abbia previsto l’impiego ESCLUSIVO dell’applicativo “Nuova Passweb” da parte delle scuole, smentendo platealmente la promessa del Ministro Valditara di trovare una soluzione, mettendo viceversa totalmente fuori gioco la piattaforma SIDI e le tanto declamate intenzioni di attuare un nuovo virtuoso processo integrato di interoperabilità tra il sistema applicativo del MIM e quello dell’INPS.
A questo punto, qualora il MIM non operi una decisa marcia indietro dell’ultima ora, le scuole si troveranno a vivere l’ennesimo stato di sottomissione e di subalternità, come certificato dalla promessa fatta – ma non mantenuta – dal vertice politico del MIM.
Il presidente Attilio Fratta: “Delle due l’una o chi ha predisposto l’annuale circolare inerente le cessazioni dal servizio non ha ricevuto disposizioni dal Ministro e dal Capo di Gabinetto e, quindi, si è limitato a un copia-incolla, oppure ha completamente ignorato le disposizioni ricevute. Voglio augurarmi che il Ministro, se non lo ha fatto prima, intervenga urgentemente e a gran voce. Non possiamo e non vogliamo pensare che le sue sono promesse da prete! Non è possibile che ogni anno si ripeta lo stesso copione ieri per il PNRR e oggi per la Nuova Passweb. Evidentemente non ci si rende conto che la misura è colma e che la categoria non più essere vessata e stressata sistematicamente. Sono passati solo due giorni dalla denuncia dell’imminente paralisi delle scuola a causa delle scadenze decise a tavolino del PNRR ed è già è pronta un’altra tegola? La categoria non è più disposta a porgere l’altra guancia ed è pronta ANCHE alla disubbidienza civile. Basta! La pazienza ha un limite: Quousque tandem abutere, Valditara, patientia nostra?“