Il sindacato si schiera con Silvia Viscomi dell’Alberghiero Colombatto
DIRIGENTISCUOLA esprime fermo dissenso contro le accuse rivolte a Silvia Viscomi, dirigente dell’Istituto Alberghiero Colombatto di Torino, al centro di una contestazione di un gruppo di docenti che ha protestato davanti all’Ufficio Scolastico regionale nella speranza che il direttore generale potesse rimuovere la dirigente. Secondo il sindacato “la strategia collaudata è sempre la stessa: se il dirigente non si adegua viene contestata e di fatto viene costretta a lasciare l’incarico, come dimostra il fatto che negli ultimi 15 anni hanno lasciato tredici dirigenti”.
“Conosciamo – afferma la nota- le ragioni della dirigente scolastica che non si è lasciata intimidire da chi pretende di continuare a sostituirsi al ruolo dirigenziale: dall’utilizzo improprio dei docenti di potenziamento, all’impiego del FIS a vantaggio di una percentuale minima di personale, per continuare con i progetti PNRR. La dirigente svolge il suo compito nel rispetto delle regole, a difesa dei principi di democrazia e trasparenza. Si contesta anche il calo demografico e la diminuzione del numero delle classi. Quale genitore iscriverebbe i propri figli in un istituto dove i docenti contestano i dirigenti che pretendono il rispetto delle norme?
Alla protesta contro la Ds si sono associati anche docenti di un altro istituto torinese che lamentano pressoché gli stessi problemi. E se i presupposti sono gli stessi che conosciamo per il Colombatto, non ci riesce difficile pensare alla stessa strategia collaudata che prende piede a danno del DS.
“DIRIGENTISCUOLA è al fianco della dirigente scolastica perché conosce la verità delle cose e attende che l’USR intervenga in maniera decisa per censurare i comportamenti dei docenti che hanno violato le norme contrattuali e il codice di comportamento dei pubblici dipendenti, perché certamente questa volta non dovrà essere rimossa la Dirigente e perché certamente anche DIRIGENTISCUOLA è capace di organizzare manifestazioni di protesta a difesa della verità e delle ragioni della categoria”