Pubblichiamo, a margine di questo comunicato, la nota inviata da DIRIGENTISCUOLA al Ministero dell’Istruzione e del Merito a seguito dell’apertura del confronto sul lavoro agile del 9 gennaio scorso.
Le richieste del Sindacato sono chiare e ben definite. Nella bozza proposta dall’Amministrazione sono emerse numerose contraddizioni e modalità applicative non in linea con la Legge n. 81/2017, come recepita nel CCNL 2019-2021.
Nel comunicato precedente avevamo riassunto le richieste avanzate durante il tavolo di confronto. Nella lettera inviata al MIM, vengono invece dettagliatamente proposte modifiche e integrazioni, giustificate non solo da ragioni di opportunità, ma soprattutto dai fondamenti giuridici e contrattuali che regolano il “lavoro agile” secondo la normativa vigente.
Il lavoro agile può e deve essere reso da tutti i dirigenti scolastici che ne facciano precisa richiesta, compresi coloro che si trovano al primo anno di servizio e non hanno ancora concluso il periodo di formazione e prova; nessuna discrezionalità unilaterale da parte dell’USR; le giornate devono essere almeno pari ad 8 mensili ossia almeno 2 giorni a settimana, elevabili a 10 mensili nei casi in cui il dirigente sia in servizio fuori regione, che abbiano situazioni particolari (vedi 104 personale/per assistenza, fragilità certificate dal medico, assistenza e cura a figli minori, cure mediche continuative non ricomprese nei benefici della Legge 104/92….) come già stabilito per le funzioni centrali; devono essere indicate, invece, come contattabilità un massimo di 6 ore giornaliere che il dirigente può articolare in autonomia secondo le esigenze del contesto in cui opera in orario antimeridiano e/o pomeridiano.
Non occorrono più indagini dagli esiti scontati sui dirigenti a rischio di burnout, né improbabili rielaborazioni statistiche. Servono soluzioni e il “lavoro agile ” rappresenta una delle soluzioni, immediatamente esigibile dall’intera categoria.
Seguiranno aggiornamenti.