Con periodica sistematicità leggiamo proposte prive di ogni fondamento che servono solo a soddisfare il desiderio di apparire.
Avevamo deciso di non intervenire più sull’argomento. Quello che si poteva e si può ancora fare lo abbiamo detto e ridetto decine di volte. Non ci sono altre soluzioni. Spetta solo alla categoria decidere se vuole continuare a dare credito a falsi profeti – rectius ciarlatani – privi di qualsivoglia potere.
Di fronte, però, a:
- proposte di piano di rientro con il quale si assicura a tutti la mobilità interregionale;
- contro proposte di annullamento dello stesso piano dichiarando che è tutto da rifare;
- richiesta di comunicare i propri dati entro il 15 febbraio ad una O.S. che dovrebbe avere la bacchetta magica per risolvere il problema della interregionalità – in realtà per contattare i colleghi e convincerli a rilasciare delega – (ricordiamo che, in sede di rinnovo del CCNL 2019-2021, la stessa sigla sindacale si è opposta alla modifica degli istituti contrattuali legati alla mobilità, e perfino alla costituzione di un tavolo separato per affrontare e risolvere il problema definitivamente);
non potevamo e non possiamo rimanere in silenzio. Avevamo e abbiamo il dovere di invitare i colleghi a prestare attenzione a questi falsi profeti e pifferai/e che non hanno rispetto neanche per se stessi e che, soprattutto, non hanno alcun potere contrattuale. Cercano solo di apparire e di dividere la categoria.
Siamo di fronte a un nutrito gruppo di personaggi, pronti a tutto pur di apparire, che ora si improvvisano paladini di cause di sindacati che, ironia della sorte, fino ad oggi non hanno alzato un dito per risolvere il problema dell’interregionalità. Non si sono degnati nemmeno di fare un po’ di “rumore” al ministero per dare una spinta a questa situazione che ormai è da anni in attesa di una soluzione.
Ma ora, miracolosamente, si sono svegliati! E cosa inventano? Monitoraggi! Sì, perché il vero problema di certi sindacati è raccogliere quante più mail e nomi possibili, ovviamente per “ragioni nobili”, come se la soluzione della interregionalità fosse una lista ben organizzata di indirizzi elettronici e non una carenza cronica di posti disponibili e di istituti contrattuali obsoleti. E a questo si prestano colleghi il cui ben dell’intelletto è certamente offuscato.
E se, cari Colleghi e Colleghe, pensate che i soliti volti noti dei sindacati siano più affidabili per il recente interesse che nutrono, a noi sembra più interessante vedere i nuovi “eroi” che, supportati da gigantografie grandi quanto il loro ego, fanno il giro del web, ruotando intorno alla questione. Ma pazienza, per certi “salvatori della patria” il viaggio verso la notorietà è sempre più importante del viaggio che molti colleghi affrontano sulla loro pelle, a spese di figli e famiglia.
Ci auguriamo che chi ha risolto la propria situazione personale, probabilmente grazie ad un po’ di fortuna e a qualche accorgimento che, ahimè, non è alla portata di tutti, abbia qualche suggerimento concreto da offrire, e sia capace di incantare non solo i colleghi, ma anche il Ministero, qualora questi sia disposto a rispondere a “seduzioni e adulazioni”.
Sulla questione della interregionalità, DIRIGENTISCUOLA ha già detto tutto, e per chi abbia voglia di venirne a capo e trovare la soluzione, la ricostruzione storica degli eventi, comprensiva dei personaggi che l’hanno favorita e di quella che l’hanno osteggiata, è tutta qui: