Non vi è giorno che non si parli di pensioni, revisioni, riforme, controriforme, sentenze, tagli, bonus ecc… Una cosa è certa. Nel Bel Paese il concetto di “diritto acquisito” non esiste più. I patti, gli accordi ormai si modificano in modo unilaterale. Ogni giorno qualcuno lancia una nuova …”trovata”. Il problema PENSIONI non riguarda solo gli attuali pensionati, ma l’intero sistema previdenziale.
Cogliamo l’occasione della pubblicazione di due importanti articoli per rispondere ad alcuni quesiti posti dai nostri lettori sul che fare e sulle prospettive.
– Intanto bisogna inviare la diffida che abbiamo messo a disposizione all’INPS.
– Dobbiamo poi vedere se il D.L. del Governo sarà, entro i previsti 60 giorni, convertito in legge.
Le ipotesi sono due:
1- Se il Parlamento convertirà in legge il D.L. bisogna solo rivolgersi al Giudice per ottenere quanto indebitamente trattenuto o scippato.
2- Se il D.L. non sarà convertito in legge decadrà e, quindi, il Governo dovrà restituire fino all’ultimo centersimo + interessi a tutti.
In breve il tutto dipende dal Parlamento. Se i nostri rappresentanti (e nessuno dovrebbe dimenticare che i Parlamentari sono dei delegati del Popolo!!) terranno fede a quello che dicono e cureranno gli interessi dei cittadini, il D.L. non dovrebbe essere convertito in legge e dovrebbero votare contro anche se il Governo porrà la questione di fiducia, ben sapendo che, venendo meno la fiducia andranno tutti a casa.
Se, come è già successo, il Parlamento cederà al braccio di ferro del Governo, bisognerà ricorrere al Giudice.
Invitiamo i colleghi e i nostri lettori a inviarci la copia della diffida inviata all’INPS in modo che possiamo essere pronti per l’eventuale non auspicabile ricorso.