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CONCORSO DS IN CAMPANIA : DIRIGENTISCUOLA SFIDA IL SISTEMA CONSOCIATIVO

CONCORSO DS IN CAMPANIA : DIRIGENTISCUOLA SFIDA IL SISTEMA CONSOCIATIVO

La recente sospensione del concorso per dirigenti scolastici in Campania ha scatenato una vera e propria valanga mediatica, ponendo al centro dell’attenzione nazionale una questione cruciale per il futuro della scuola italiana: la trasparenza e l’equità nelle procedure di reclutamento. A catalizzare questo dibattito è stata l’immediata e inequivocabile presa di posizione del Presidente di DIRIGENTISCUOLA, Attilio Fratta, le cui dichiarazioni hanno trovato ampio riscontro sulla stampa nazionale e sono ancora oggi oggetto di riflessione e approfondimento su numerose testate.

Non ci stupisce affatto questo risveglio dell’attenzione pubblica. DIRIGENTISCUOLA, infatti, rivendica da sempre – con fermezza e coerenza – di essere l’unica associazione sindacale e professionale dei dirigenti scolastici realmente libera da conflitti di interesse. Una posizione che oggi risulta sempre più evidente, proprio in contrasto con le ambiguità di altri soggetti che, pur proclamandosi rappresentativi, operano su ben altri presupposti.

Diverso è il caso del sindacato cosiddetto rappresentativo dei dirigenti scolastici, recentemente smentito dal Ministero dell’Istruzione e del Merito che ha accolto in toto la posizione di DIRIGENTISCUOLA sul tema della pubblicità nel registro elettronico. Una sconfessione che smaschera, ancora una volta, l’inconsistenza e la parzialità di chi, privo di solidi argomenti, non esita a salire sul carro del vincitore, cercando visibilità attraverso l’appropriazione indebita di battaglie e idee altrui.

Emblematico, in questo senso, è l’articolo pubblicato da FANPAGE sul concorso in Campania: qui, con disinvoltura e opportunismo, il presidente del suddetto sindacato si attribuisce le riflessioni e le proposte del Presidente Fratta, tentando di spacciare per proprie posizioni che sono, da sempre, espresse da  DIRIGENTISCUOLA. Una mossa che punta a sfruttare un radicato e infondato convincimento collettivo, secondo cui quella sigla rappresenterebbe realmente i dirigenti scolastici.

Occorre infatti ribadire – ancora una volta – che il presidente di quel sindacato non è egli stesso un dirigente scolastico, che appartiene all’ AREA FUNZIONI CENTRALI” mentre i Dirigenti scolastici appartengono  all’ AREA ISTRUZIONE E RICERCA”; che quel sindacato  accoglie anche le Alte Professionalità dei Docenti e che dal 2013 – basta leggere l’art. 1 dello statuto – non è più “associazione nazionale dei presidi”, bensì della “dirigenza pubblica”, della originaria associazione rimane solo l’acronimo. Il nuovo sindacato  oggi è una vera e propria impresa commerciale: registro elettronico docet!!

Come sottolinea il Presidente Fratta: «Nulla differenzia il sedicente sindacato rappresentativo dei dirigenti scolastici dai classici sindacati che rappresentano i docenti. Le distorsioni che hanno inquinato i concorsi a dirigente scolastico negli ultimi anni sono il frutto di un sistema consociativo, dove interessi incrociati tra sindacati e frange conservatrici dell’Amministrazione hanno generato un blocco resistente a qualsiasi cambiamento».

In questo scenario opaco e compromesso, DIRIGENTISCUOLA rappresenta l’unica reale alternativa. L’unica voce libera, coerente, e realmente orientata al bene della scuola. Non chiede privilegi, ma giustizia e legalità. Non cerca consensi facili, ma promuove trasparenza e merito. I tanti consensi ricevuti, e in costante crescita, lo dimostrano: la consapevolezza tra i dirigenti scolastici sta cambiando. E con essa, può finalmente cambiare anche la scuola italiana.

 

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