Come da programma si è avviato, in mattinata, nel Salone dei Ministri del MIUR il dialogo che dovrebbe orientare i prossimi rinnovi contrattuali dei quattro comparti Istruzione, Università, Ricerca e AFAM.
Per il MIUR erano presenti la Ministra Valeria Fedeli, il sottosegretario Vito De Filippo, il Capo di Gabinetto Sabrina Bono, la Capo Dipartimento Rosa De Pasquale e diversi Direttori Generali.
Dopo una breve introduzione la Fedeli ha “dovuto” correre al Senato per un’emergenza!
Presenti tutti i sindacati generalisti e di area.
Hanno rappresentato la Dirigentiscuola il segretario generale Attilio Fratta, accompagnato da Gennaro Di Martino e Laura Biancato.
Ha aperto i lavori la Ministra Valeria Fedeli, che ha subito espresso il proprio rammarico per non poter trattenersi all’incontro, vista una convocazione urgente al Senato. La Ministra ha comunque voluto introdurre personalmente i lavori, chiarendo che dopo la pubblicazione in G.U. dei D. Lgs. N. 74 e n. 75 (decreti attuativi della riforma Madia) si può aprire un confronto sindacale che produca gli atti di indirizzo necessari per avviare i tavoli negoziali dei quattro comparti.
La Ministra dichiara di voler programmare da subito un’agenda dei tavoli tecnici per costruire i contenuti dell’atto di indirizzo, senza entrare nei dettagli negoziali, ma delineando lo sfondo che consentirà di procedere concretamente al rinnovo dei contratti.
I rinnovi contrattuali dei comparti e dei settori verranno portati avanti in parallelo, tenendo presenti i seguenti punti di riferimento: il CCNQ inerente la riduzione delle aree e dei comparti , l’accordo del 30.11.2016 sui contratti della P.A. e, appunto, i D. Lgs. N. 74 e n. 75.
Una scelta importante annunciata dalla Ministra, che di fatto rappresenta una novità nelle procedure di contrattazione nazionale, è quella che il MIUR siederà ai tavoli dell’ARAN.
Dunque, sintetizzando, le novità proposte sono due:
1 – la costruzione di contenuti condivisi attraverso i tavoli tecnici che lavoreranno nel mese di giugno e luglio;
2 – la partecipazione del MIUR alla contrattazione guidata da ARAN.
La tempistica prevede che si arrivi con l’atto di indirizzo pronto per settembre / ottobre, in modo da iniziare la contrattazione nazionale per arrivare alla firma del rinnovo del CCNL nel più breve tempo possibile.
C’è poi l’importante impegno della delega n.9 prevista dalla Legge 107 per la revisione del Testo Unico della scuola, idea che piace poco ai sindacati del comparto che temono il ripristino, per legge, degli sconvolgimenti apportati al T.U. nel corso degli anni.
A questo punto la Ministra lascia la conduzione al sottosegretario Vito De Filippo. Ci si aspettava, come da programma, che l’Amministrazione, dopo aver comunicato le date degli incontri dei tavoli tecnici, annunciasse il proprio orientamento e fornisse le prime risposte alle richieste avanzate nell’ incontro del 25 maggio. E’ iniziato, invece, il solito, pressoché inutile e ripetitivo, giro di interventi da parte delle forze sindacali, una ripetizione del “giro” della sera del 25 maggio!
E’ chiaro sin dal primo intervento (CGIL) che l’orientamento dei sindacati confederali è quello di privilegiare il comparto, mettendo l’accento sui diritti del personale docente, pur riconoscendo una certa autonomia alle singole sezioni. Sia CGIL che CISL chiedono senza mezzi termini che si rafforzi il livello della contrattazione decentrata, che si privilegino le deroghe a quelle leggi che, come la 107, l’ hanno indebolita e che si riveda il sistema di attribuzione del Bonus docenti.
Una posizione mirata chiaramente a limitare ulteriormente il potere di azione dei Dirigenti.
La UIL ipotizza, vista anche la composizione del tavolo (sic!) che sarà difficile portare a termine un contratto per un comparto con profili diversi e auspica che non si pongano troppe aspettative su un contratto che dovrà dare risposte a tutto il personale della scuola, senza creare fratture interne tra i vari profili. Pare di capire che questo sia un avvertimento alla categoria dei Dirigenti Scolastici a non pretendere troppo, pena la frammentazione del comparto.
Anche lo SNALS auspica una valorizzazione della contrattazione di secondo livello ed un rafforzamento della collegialità, invitando a valorizzare la funzione docente. Posizione questa sulla quale insiste anche la GILDA, schierata in difesa della professionalità degli insegnanti, schiacciati ed oppressi dalle molestie burocratiche…
Attilio Fratta per la Dirigentiscuola ha finalmente riportato l’attenzione sui problemi della dirigenza, già sintetizzati e inviati in corposa documentazione alla Ministra e al Capo di Gabinetto, ribadendo la necessità di un’ampia convergenza sulle tematiche più urgenti ed aggiungendo che riteneva inutile l’ennesimo giro di tavolo per ripetere cose già dette e ridette. Bisognava passare ai fatti. Sono passati altri due anni dalla sentenza della Consulta che aveva ordinato il rinnovo del CCNL a partire da luglio 2015! Le cose da fare erano state ampiamente documentate e consegnate da tempo alla Fedeli sin dal primo incontro del 22/12/2016. La situazione rispetto al profilo della Dirigenza Scolastica è incancrenita, la categoria è a pezzi ed è ormai pronta a reagire su tutti i fronti. Coglie l’occasione per invitare l’Amministrazione a essere coerente, ossia ad evitare l’ennesima molestia burocratica: il questionario sulla scuola digitale. Nel mentre si parla di semplificazione e di eliminazione delle molestie burocratiche, sembra sia in arrivo l’ennesima molestia: la compilazione di un questionario di 18 pagine, 5 delle quali replicabile per ogni plesso, il tutto perché il Parlamento ha chiesto dati che la preposta direzione generale non ha saputo fornire e nonostante, nel corso dell’informativa sull’argomento, l’Amministrazione sia stata invitata ad evitare la nuova molestia che sarebbe suonata come una provocazione alla categoria. La richiesta della DIRIGENTISCUOLA non è evidentemente piaciuta all’Amministrazione che ha tentato di interrompere l’intervento di Fratta il quale ha anche precisato che il giro di interventi sarebbe stato più proficuo se anticipato dalle proposte dell’Amministrazione.
Anche ANP chiede la predisposizione di due tavoli per la trattazione dell’ambito normativo e di quello retributivo, che riabiliti il profilo della dirigenza scolastica e ne chiarisca prerogative e responsabilità. Al DS devono essere dati strumenti adeguati e adeguate risorse.
Conclude il giro di tavolo il sottosegretario De Filippo, confermando i punti di riferimento politici già anticipati dalla Ministra, sottolineando l’importanza di una tempistica rapida.
Il Capo di Gabinetto Sabrina Bono comunica da ultimo l’agenda dei lavori, il cosiddetto crono-programma:
Calendario “Viale Trastevere” , per il settore Istruzione:
21 giugno ore 9:30 tavolo per il settore della dirigenza scolastica; ore 14:30 tavolo per il settore docenti e ATA
28 giugno ore 9:30 tavolo per il settore docenti e ATA; ore 14:30 tavolo per il settore della dirigenza scolastica
3 luglio ore 10:30 tavolo per il settore della dirigenza scolastica; ore 15:30 tavolo per il settore docenti e ATA
Calendario “Via Carcani”, per il settore Università, Ricerca e Afam:
da martedì 20 e per successivi due martedì (27 e 4 luglio) ore 15:30, contemporanei due tavoli, uno per Ricerca e uno per Università e Afam.
Il Gabinetto ci sarà come apporto tecnico, delegando i due vice Capo di Gabinetto Pinneri (per il calendario “Viale Trastevere”) e Gargano (per il calendario “Via Carcani).
Ci sarà poi una data all’interno del periodo di svolgimento dei lavori per un incontro di confronto sull’andamento dei tavoli.
La raccomandazione è quella di un approccio di collaborazione.
In sintesi, la Dirigentiscuola stamattina ha svolto il suo ruolo di rappresentanza della dirigenza scolastica, constatando ancora una volta come i sindacati generalisti non abbiano alcuna convenienza, né intenzione, di portare avanti le legittime rivendicazioni dei dirigenti.
I confederali perseguono dichiaratamente l’obiettivo di consolidare la preferenza da parte del personale più numeroso della scuola, al quale vogliono garantire, oltre ad un buon rinnovo del contratto, anche una limitazione del potere dei DS.
Ne prendano coscienza i colleghi dirigenti scolastici, specie quelli con doppia o tripla delega. Altra prerogativa della dirigenza scolastica: 1884 doppie e triple deleghe, nell’ ultima rilevazione, hanno falsificato i dati della rappresentatività. Una vera piaga che condiziona pesantemente il rinnovo del CCNL e che va eliminata! Dopo 7 anni dall’ultimo CCNL non si può rischiare l’ennesima fumata nera. Spetta alla categoria evitarlo.