Come preannunciato, in data odierna, sono ripresi i lavori all’ARAN con la convocazione del tavolo negoziale per la prosecuzione delle trattative per il rinnovo del CONTRATTO dell’AREA ISTRUZIONE E RICERCA.
Nel precedente incontro del 24 u.s. Dirigentiscuola aveva sollevato il problema relativo all’utilizzo dei fondi stanziati dalla Legge di Bilancio n. 205/17 chiedendone l’intero utilizzo in questa tornata contrattuale e facendo una netta distinzione tra vigenza contrattuale ed esigibilità dei fondi stanziati.
Come noto la legge di Bilancio sopra citata, al comma n. 581, prevede espressamente la progressiva armonizzazione della retribuzione di posizione parte fissa della dirigenza scolastica con quella delle altre dirigenze dell’area. Stanzia a tal fine delle somme da utilizzare per l’attuazione dei contratti del personale delle amministrazioni statali. Si dice espressamente che detti fondi, per i dirigenti scolastici, sono da integrare con quelli previsti dall’art. 1 comma 86 della Legge 107/2015.
La proposta dell’ARAN è quella di destinare al rinnovo del contratto 2016-18, peraltro già prossimo alla scadenza, le sole somme previste dalla Legge di Bilancio per il 2018, demandando a successivi rinnovi contrattuali il resto delle somme già stanziate.
Sottoscrivere detta proposta significa accettare che per il 2016 e il 2017 la categoria non avrà nulla a pretendere ad eccezione del tasso di inflazione che applicato allo stipendio attuale aumenterebbe maggiormente il divario con le altre dirigenze dell’area.
Su questa linea si muovono purtroppo anche i sindacati generalisti.
Fanno leva su una prassi consolidata e non tentano di modificare al tavolo negoziale regole create da loro stessi che, in questa tornata, porterebbero a scippare due anni di contratto ai dirigenti scolastici e ad avallare scelte di incertezze anche contro la ratio della stessa legge.
Di conseguenza i benefici previsti dalla legge di Bilancio 2018 per il CCNL 2016/2018, per due annualità, verrebbero contrattate con il prossimo CCNL valevole per il triennio 2019-20121.
In altre parole, se la prassi che i sindacati generalisti vogliono rispettare, al di là dei comunicati ufficiali alla categoria, è quella di andare a rinnovo dei contratti quando questi sono prossimi alla scadenza, i soldi stanziati nella legge 205/17, nella migliore delle ipotesi potrebbero, forse, essere contrattati tra tre anni. C’è da chiedersi se veramente quello della perequazione della parte fissa di posizione è un obiettivo che tutte le OO.SS. vogliono raggiungere!
Diversa da tutti la posizione di Dirigentiscuola. Il Segretario Fratta, ribadendo la ratio della scorsa legge di stabilità, ha precisato che bisogna distinguere l’esigibilità delle somme stanziate, dalla valenza contrattuale; ovvero che i soldi stanziati dalla Legge di Bilancio vanno inseriti in questo contratto, pur restandone ferma la decorrenza della loro esigibilità nelle annualità previste dalla legge.
Fratta ha informato i presenti di aver, a tal fine, chiesto alla F.P., nell’incontro del 7 settembre, l’integrazione dell’ atto d’indirizzo già inviato all’ARAN affinché si attenga al tenore letterale e alla ratio della legge 205/17, consegnando al Presidente Gasparrini copia della nota preparata per la F.P.
Ha, alla fine del suo intervento, invitato tutte le OO.SS. a sostenere la ratio della legge 205/17 facendo anche loro pressione sulla F.P.
Il Presidente Gasparrini, per consentire un approfondimento del problema, ha proposto di passare alla parte normativa del CCNL a partire dal prossimo incontro fissato per il 26 settembre p.v. alle ore 10,00, promettendo l’invio della bozza almeno qualche giorno prima di tale data.
Come detto, ridetto e ribadito decine di volte spetta alla categoria vigilare sull’ operato delle OO.SS. di appartenenza al fine di evitare lo scippo che l’ARAN potrà realizzare solo con il loro consenso.