il DM 226 del 16 agosto u.s. ha sostituito il DM 850/15 in materia di formazione in anno di prova del personale docente.
La legge (articolo 13, comma 1 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, come modificato dall’articolo 44, comma 1, lettera g) della legge 29 giugno 2022, n.79) prevedeva che entro il 31 luglio 2022 si dovesse definire cosa fosse il test finale cui i docenti neoimmessi si sarebbero dovuti sottoporre; quindi, con un leggero ritardo (il 16 agosto), il Ministero ha sancito che durante il colloquio finale “Il Comitato procede […] all’accertamento […] verificando in maniera specifica la traduzione in competenze didattiche pratiche delle conoscenze teoriche disciplinari e metodologiche del docente, negli ambiti individuati nel medesimo comma, attraverso un test finale sottoposto al docente, e consistente nella discussione e valutazione delle risultanze della documentazione contenuta nell’istruttoria formulata dal tutor accogliente e nella relazione del dirigente scolastico, con espresso riferimento all’acquisizione delle relative competenze, a seguito di osservazione effettuata durante il percorso di formazione e periodo annuale di prova.”
Il test, quindi, consiste sostanzialmente nel colloquio finale che il docente neoimmesso sostiene in sede di accertamento finale delle competenze acquisite.
Il Decreto, seppur con molti commi copiati dal precedente, sembra insistere sulla dimensione pragmatica dell’insegnamento/apprendimento e molti sono i richiami, sostanziali e formali, alla sfera del saper fare:
- al docente è richiesto, in aggiunta al passato, anche il: “possesso ed esercizio delle competenze di orientamento e di ricerca, documentazione e valutazione”;
- “Il percorso di formazione e il periodo annuale di prova in servizio è altresì finalizzato ad accertare e verificare, […] la traduzione in competenze didattiche pratiche delle conoscenze teoriche, disciplinari e metodologiche del docente, […]
I laboratori formativi inoltre si arricchiscono di nuove dimensioni:
“a. Gestione della classe e delle attività didattiche in situazioni di emergenza;
c. Ampliamento e consolidamento delle competenze digitali dei docenti;
e. Gestione della classe e dinamiche relazionali, con particolare riferimento alla prevenzione dei fenomeni di violenza, bullismo, cyberbullismo e discriminazioni;
i. Motivare gli studenti ad apprendere;
m. Innovazione della didattica delle discipline;
n. Insegnamento di educazione civica e sua integrazione nel curricolo;
p. Educazione sostenibile e transizione ecologica con riferimento al Piano “Rigenerazione Scuola” e ai piani ministeriali vigenti”,
in cui, al punto a., il richiamo all’esperienza intrinsecamente formativa connessa alla fase emergenziale pandemica è palesemente ora riconducibile a buona pratica didattica.
Infine, per aiutare il tutor e il dirigente a redigere le loro risultanze del percorso formativo il Ministero mette a disposizione: “Per le finalità […] e per la strutturazione dei momenti osservativi a cura del docente tutor e del dirigente scolastico, è previsto l’allegato A al presente decreto in cui si evidenziano gli indicatori e i relativi descrittori funzionali alla verifica delle competenze […] e alla conseguente valutazione […]. Con successivo decreto ministeriale si provvede ad eventuale integrazione ed aggiornamento degli indicatori e dei descrittori di valutazione […].” dove, ancora una volta in ossequio al pragmatismo, si lascia il campo libero a nuove e diverse declinazioni del percorso della formazione in anno di prova dei docenti neoimmessi.
In Agenda 365, nella Macro area dedicata, è presente un breve vademecum e la modulistica necessaria per gli adempimenti del dirigente scolastico.
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