Sembra che la spicciativa, e confusiva, filosofia pseudo-efficientistica dei vertici dell’Amministrazione, a partire dall’inconferente pretesa d’imporre alle rappresentanze sindacali l’invio entro ventiquattr’ore di documentate proposte, susseguenti a incontri istituzionali decisi quarant’otto ore prima, abbia perso un ulteriore colpo.
L’ultima, clamorosa, défaillance è la mancata remissione del verbale sull’esito del fantasmatico “confronto” (in grassetto e con le virgolette) che si è – si sarebbe – tenuto in remoto il 27 u.s. su conferme, mutamenti e mobilità interregionale con decorrenza 1.09.2020. Un confronto, si badi bene, cui si è giunti pur in assenza di un imprescindibile presupposto, ossia la trasmissione dei necessari atti conoscitivi; mancanza, questa, che DIRIGENTISCUOLA aveva tempestivamente provveduto a segnalare al Capo Dipartimento, con il consueto spirito di collaborazione.
In compenso, tra le pieghe del circoscritto argomento, le altre sigle sindacali presenti al tavolo hanno ripreso il libero sproloquio sulla mobilità straordinaria e sul recupero di chi a suo tempo ha rinunciato alla nomina, saltando a piè pari i vincoli di legge che, allo stato, non la consentono e lo vietano: vincoli che pertanto non sono nella disponibilità negoziale; con in più – visto che c’eravamo – domandando all’Amministrazione “tempestivi” chiarimenti su alcuni punti delle ordinanze ministeriali relative agli esami di Stato al termine del primo e del secondo ciclo.
Al termine dell’incontro del 27 u.s. l’Amministrazione, segnalando l’urgenza, aveva annunciato l’invio del verbale del confronto entro due ore dal termine dello stesso; verbale che le OO.SS. avrebbero dovuto restituire entro le ore 18.00 con firma digitale.
Eravamo curiosi di leggere il verbale di un confronto che non c’è stato. Quello del 27 u.s. si può definire in qualunque modo ma di certo non confronto! Evidentemente se ne sono resi conto anche i vertici dell’Amministrazione, atteso che, fino a questo momento, non è pervenuto alcun verbale.
La sua evaporazione, quindi, potrebbe essere un buon segno, se ciò significa che il nostro incessante martellamento finalmente ha indotto qualcuno a leggersi il CCNL dell’area Istruzione e Ricerca; nel cui articolo 5 c’è ancora scritto che il Confronto è la “modalità attraverso la quale si instaura un dialogo approfondito … al fine di consentire ai soggetti sindacali … di esprimere valutazioni esaustive e di partecipare costruttivamente alla definizione delle misure che l’amministrazione intende adottare” . Che necessariamente (art. 4, CCNL) muove dall’invio ai soggetti sindacali “degli elementi conoscitivi sulle misure da adottare” in seguito alla “trasmissione delle informazioni … presupposto per il corretto esercizio delle relazioni sindacali e dei suoi strumenti”. Vale a dire: “trasmissione di atti, dati ed elementi … da parte dell’Amministrazione ai soggetti sindacali … al fine di consentire loro di prendere conoscenza della questione trattata e di esaminarla”.
Dopodiché – dopo, non prima del confronto! – può essere inoltrata agli Uffici scolastici regionali la “nota” sulle operazioni di attribuzione degli incarichi ai dirigenti scolastici; nota che deve recepire l’esito del confronto, ovvero quanto deciso a livello nazionale.
Il confronto, quindi, non si è concluso e vogliamo augurarci di non dover diffidare l’Amministrazione oltre che denunciarla per condotta antisindacale qualora non dovesse convocare urgentemente le parti per la chiusura del confronto entro i previsti 15 gg. o, peggio ancora, dovesse trasmettere ai DD.GG. la bozza della nota, pomo della discordia.
Bozza che per correttezza non abbiamo pubblicato fino ad ora ma che, sic stantibus rebus, è doveroso portare a conoscenza della categoria che ha diritto di sapere e valutare.
Meraviglia il fatto che le altre sigle presenti al tavolo abbiamo “archiviato” l’intera vicenda dopo aver pubblicato comunicati con i quali si sono attribuiti i meriti delle promesse non mantenute o impossibili da mantenere, avendo perfino il coraggio di accusare l’Amministrazione di non aver accolto le loro richieste, nonostante il Capo del dipartimento, Max Bruschi, abbia evidenziato, ad ogni richiesta, l’inesistenza della norma, ovvero dell’istituto contrattuale che avrebbe potuto, per dirne solo una, consentire alle parti di fissare i criteri della inesistente promessa mobilità straordinaria.
Sarebbe ora che le sigle presenti al tavolo dell’AREA non si opponessero più alla redazione e pubblicazione del verbale degli incontri sindacali, anzi che li pretendessero così come fanno nelle scuole consentendo alla categoria di avere contezza di come viene tutelata.
Comprendiamo bene l’imbarazzo e la sofferenza di quanti vengono smentiti dalle norme, ma ce ne sono altre che DEVONO ESSERE APPLICATE, ovvero quelle del confronto che, e lo ripetiamo per l’ennesima volta, devolve al tavolo nazionale la fissazione dei criteri inerenti gli incarichi dirigenziali, per porre fine alla denunciata giungla o abusi reiterati negli anni precedenti.
Cosa si fa in questi casi? Si ricorre alla strategia machiavellica: si cerca di distrarre la categoria.
Come? A breve nel prossimo comunicato…