Terminato da pochi minuti l’incontro convocato dall’on. Ministro Valditara per discutere dell’avvio dell’anno scolastico.
Erano presenti le sigle del Comparto e quelle dell’Area mentre il tavolo ministeriale ha visto la presenza, oltre del Ministro, della dott.ssa Palumbo e dei dott. Recinto e Greco.
Sono state affrontate una serie di problematiche che hanno riportato tutti alla memoria di cose passate: la precarietà del personale scolastico in generale e di quello docente in particolare, la continuità degli insegnanti di Sostegno i cui allievi reclamano cure e bisogni a docenti che cambiano anche più volte durante un singolo anno scolastico, la carenza di amministrativi nelle segreterie e tra questi di personale qualificato, l’acclarata vetustà e inadeguatezza della maggior parte degli edifici scolastici… la storia ci ha donato questi problemi e l’attualità sembra volervi affrontare sempre allo stesso modo: tutti insieme, con una visione olistica anche lodevole, ma che non focalizzandosi su nessuno di questi ha poche probabilità di realizzare l’auspicato quadro d’insieme.
Sulla scia di queste considerazioni si è incentrato l’intervento del Presidente Fratta richiedendo, anche stavolta, la costituzione di tavoli di intervento separati per affrontare e risolvere tutti i problemi della Scuola italiana. E per concretezza ha declinato quelli più urgenti che riguardando da vicino, in questo preciso momento dell’anno scolastico, la dirigenza scolastica; ci si sieda ad un tavolo separato per ognuno di essi e forse qualcosa si potrà risolvere:
- le scuole senza i dirigenti scolastici titolari affidate alle reggenze: sono troppe ed è impossibile condurle con la perizia che necessariamente occorrerebbe. Perchè se per la docenza è prevista la copertura del posto libero, analogo rimedio non si introduce per la dirigenza? Quasi 1.200 scuole con un reggente! Da questi istituti “senza testa” quale Scuola di qualità può derivarne?
- l’istituto della supplenza per i docenti, unico nel suo genere, è proprio indispensabile? C’è un modo possibile per cancellare questo balletto di posti-docenze-sostegno, con la conseguente nefasta ricaduta sulla formazione?
Se occorre una rivoluzione culturale che ricostruisca dalle fondamenta questa meravigliosa barca del sistema scolastico italiano che si faccia; bisogna averne il coraggio, imparare insieme un metodo, volere ardentemente risolvere i problemi.
DIRIGENTISCUOLA c’è ed è speranzosa che il Ministero possa fare la propria parte.