Tutti i sindacati di comparto hanno condiviso due giorni fa, in maniera unitaria, la disdetta del CCNL- Istruzione e ricerca – entrato in vigore il 19 gennaio 2024 e riferito al triennio 2019-2021. Una disdetta legittima che rientra a pieno titolo nelle prerogative sindacali, finalizzata all’immediato avvio delle trattative per il rinnovo del periodo 2022-2024, nell’interesse dei lavoratori, nel rispetto dei diritti di quest’ultimi di avere un contratto di lavoro allineato con l’attualità sociale ed economica.
La soluzione del comparto non è però analoga a quella agita per il rinnovo del contratto di Area Istruzione e ricerca che riguarda, tra gli altri, i dirigenti scolastici per i quali sono ancora in corso le trattative per il rinnovo del triennio 2019-2021. Per la categoria dei dirigenti scolastici, dunque, il tempo è ancora fermo al 31 dicembre 2018 in virtù di un regime di proroga che i sindacati di comparto, in rappresentanza anche della parte datoriale, hanno irresponsabilmente consentito.
L’unità sindacale odierna in quella occasione è mancata. La disdetta, operata a suo tempo da DIRIGENTISCUOLA, è rimasta inascoltata, anzi “avversata”, nel silenzio, dall’inazione anche in tal caso “unitaria e compatta “ delle altri parti, anche di quelle parti che al tavolo datoriale come DirigentiScuola rappresentano solo la dirigenza.
Siamo, dunque, arrivati alla conclusione che l’azione unitaria è solo una questione di volontà. Oggi ne abbiamo la prova. Era forse necessario “spingere” indietro nel tempo i dirigenti scolastici e portare avanti altre rivendicazioni contrapposte?
Lasciamo le risposte alla categoria, ben consapevoli dei danni che il ritardo ha comportato e che continuerà a comportare. Non ultimi gli svantaggi derivanti dagli istituti contrattuali della mobilità, ancora arenati sul tavolo dell’ARAN. Certamente il “comparto unitario” dovrà spiegare ai 1000 dirigenti scolastici che sperano di far rientro a casa a settembre 2024 perché anche stavolta non sarà l’anno giusto.
In alternativa, offriamo una chance….di ripresa. Attendiamo riscontro nella prossima seduta ARAN, prevista per il 27 febbraio, dove l’unità sindacale, nell’interesse dei dirigenti scolastici, dovrà concretizzarsi attorno alla proposta di sessione separata di ieri.
È terminato il tempo della finzione collettiva, unitaria e compatta!