Iniziano da oggi i nostri approfondimenti sull’Ipotesi di Contratto 2019- 2021, sottoscritta il 13 marzo 2024.
In AGENDA 365 – Sezione NUOVO CCNL – dirigenza scolastica – la parte economica con gli incrementi stipendiali e il calcolo degli arretrati in dettaglio, distinti per mese e per anno che varieranno in base all’effettivo momento di erogazione, dopo la firma definitiva.
Lo stipendio tabellare annuo lordo, comprensivo del rateo di tredicesima mensilità, dei dirigenti scolastici stabilito dall’art. 39 del CCNL 19/04/2018 nella misura di € 45.260,73 è incrementato, dalle date sotto indicate, dei seguenti importi mensili lordi da corrispondersi per 13 mensilità:
– dal 1 gennaio 2019 di € 84,00;
– rideterminato dal 1 gennaio 2020 in € 130,00;
– rideterminato dal 1 gennaio 2021 in € 135,00.
Il nuovo valore a regime annuo lordo per 13 mensilità dello stipendio tabellare dei dirigenti scolastici è rideterminato in € 47.015,73.
Il valore della retribuzione di posizione parte fissa dei dirigenti scolastici, con relativi oneri a carico del Fondo di cui all’art. 30 (Fondo per il finanziamento della retribuzione di posizione e di risultato), è incrementata, a decorrere dal 1 gennaio 2021, di € 60,00 mensili lordi per 13 mensilità.
Il nuovo valore a regime annuo lordo per 13 mensilità della retribuzione di posizione parte fissa dei dirigenti scolastici è rideterminato in € 13.345,11.
Restano confermati la retribuzione individuale di anzianità nonché gli eventuali assegni ad personam, ove acquisiti o spettanti, nella misura in godimento di ciascun dirigente.
“Mettiamo in evidenza che gli aumenti, legati alle leggi di bilancio 2019-2021 , non fanno altro che applicare il tasso di inflazione programmata, aggiungendo la medesima percentuale a tutti i dirigenti di seconda fascia. Questo Contratto, pur applicando una percentuale di incremento stipendiale comune all’interno e tra le Aree già contrattualizzate, tuttavia aumenterà la distanza tra la dirigenza scolastica ed altre dirigenze dell’Area pari fascia.
Per una questione puramente matematica, la medesima percentuale di aumento applicata a cifre di base nettamente diverse, finirà con il produrre i soliti risultati “sperequativi” che abbiamo sempre contrastato.
E se pure tali incrementi dovessero produrre un avvicinamento o un’ipotetica “sperequazione” interna a vantaggio, stavolta, dei dirigenti scolastici, ci chiediamo dove sia lo scandalo. Dov’ é scritto che gli ex provveditori agli studi, oggi dirigenti di seconda fascia con nessun potere di superiorità gerarchica sulle scuole autonome, debbano avere uno stipendio più alto dei dirigenti scolastici ? E in più: sono chiari i compiti degli ex ispettori , oggi dirigenti tecnici, con funzione di supporto e nessuna responsabilità ?
Abbiamo l’impressione che, per quanti sforzi si facciano per ridare dignità alla categoria, c’è sempre qualcuno che, con parametri di valutazione di aspetti culturali anacronistici, pensa di mettere in evidenza le” storture” di un sistema che , nei fatti, tali non sono .
Le leggi, i principi di innovazione della pubblica amministrazioni e non ultime le norme pattizie costituiscono il riflesso dei tempi e delle modifiche culturali e sociali che avanzano … a dispetto dei nostri modi di vedere!”