Si avvicina la rilevazione della rappresentatività e, come d’abitudine, si tenta di confondere i dirigenti scolastici con metodi che non farebbero onore nemmeno a un venditore di abiti usati. Pubblicità legittima, certo, ma se condotta con dignità e senza mascherare o rinnegare le proprie scelte.
I dirigenti scolastici non sono certo delle “pecorelle smarrite” e sanno riconoscere il grano dal loglio.
Rispondendo ai numerosi tentativi maldestri di diffondere falsità a danno dell’unico sindacato italiano di categoria, basta guardare la storia. È un po’ fastidioso, lo ammettiamo, che DIRIGENTISCUOLA, alla sua prima rilevazione, subito dopo la sua fondazione, abbia ottenuto il riconoscimento come sindacato rappresentativo, e che alle successive rilevazioni sia cresciuta rispettivamente del 42% e dell’80%. La concorrenza, certo, è stimolante , ma sempre che rispetti le regole della deontologia professionale.
DIRIGENTISCUOLA è nato come sindacato esclusivamente per i dirigenti scolastici, fondato da professionisti con una lunga esperienza, con un obiettivo preciso: la perequazione. Che tradotto significa allineare la retribuzione dei dirigenti scolastici a quella dei colleghi di pari fascia. Con un po’ di pazienza e circa 800 ricorsi, finalmente la strada della perequazione si è aperta. Un percorso che altri sindacati non hanno intrapreso, preferendo fare scelte discutibili, come cercare di espandersi anche ai docenti.
Stando sempre alla storia. All’epoca i soci protestarono e chiesero al Presidente del loro sindacato di patrocinare i ricorsi. Questi, invece, fece predisporre un modellino di diffida da inviare ai DD.GG. degli UU.SS.RR. chiedendo il riconoscimento della perequazione. Lapidaria la risposta: avete sbagliato indirizzo. Dovete lamentarvi con il vostro sindacato. Sono loro che devono pretendere la perequazione. E così in tanti capirono il perché le OO.SS. non potevano fare ricorso… contro se stessi! Erano loro i responsabili della mancata perequazione.
La scena sindacale era allora dominata da un’unica sigla di categoria che, anche da sola, avrebbe potuto fare grandi cose in favore della dirigenza scolastica. Invece fece l’infelice scelta di voler diventare rappresentativa ANCHE nel comparto, tant’è che per ben tre volte consecutive partecipò alle elezioni per le RSU senza raggiungere l’obiettivo. Le conseguenze furono disastrose: migliaia di dirigenti che si sentirono traditi perché si erano iscritti a un sindacato di categoria e di AREA, revocarono la delega.
Non ci fosse stato il malcontento DIRIGENTISCUOLA non avrebbe mai potuto avere una crescita del 42 e 80% di consensi!
Nel 2013, un’altra “rivoluzione copernicana” ha avuto luogo, trasformando un sindacato di dirigenti scolastici in una sigla che si occupa di tutte le professioni della scuola.
In seguito a queste metamorfosi lo stesso sindacato è presente nell’AREA funzioni centrali, nell’AREA istruzione e ricerca e nel Comparto! Peraltro a guidarlo non è un dirigente scolastico, ma un dirigente tecnico appartenente all’AREA delle funzioni centrali, controparte naturale dell’Area Istruzione e ricerca. Del vecchio e originario sindacato, fondato da Aldisio e non da chi se ne è attribuita la paternità, è rimasto solo l’acronimo, utilizzato per anni per far credere alla categoria di essere ancora l’Associazione Nazionale dei Presidi.
Il tempo però è galantuomo e piano piano la categoria ha aperto gli occhi.
Cosa fare per sopravvivere e cercare di arginare i danni specie in vista della rilevazione della rappresentatività? Creare addirittura una specie di call center con telefoniste che stanno contattando a raffica i colleghi vendendo bufale, fake news e, cosa deplorevole, gettando fango soprattutto su DIRIGENTISCUOLA nel disperato tentativo recuperare le… “pecorelle smarrite!!” Quali passi avanti sono stati compiuti dalla dirigenza scolastica in 25 anni dal riconoscimento della qualifica? Cosa ha dato quella sigla sindacale alla categoria? È plausibile che dopo 25 anni di autonomia scolastica, possa oggi avere un interesse genuino per il benessere economico dei dirigenti scolastici?
Riteniamo di no e lo dimostriamo… con eventi recenti. Per ricordare quelli di 25 anni ci vorrebbe una enciclopedia!
Chiunque può verificare, consultando la pagina del Senato dedicata ai documenti acquisiti in Commissione riguardo il percorso della legge di bilancio per il 2025, che non esistono atti relativi alla dirigenza scolastica da parte di questa e altre sigle sindacali rappresentative, né da parte della confederazione di appartenenza di queste ultime. Eppure sono stati pubblicati comunicati con emendamenti… fantasma!
Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Allorquando la categoria protestò per non aver disdetto il CCNL 2016/2018, ebbe il barbaro coraggio di pubblicare una finta disdetta addirittura con data precedente a quella di DIRIGENTISCUOLA. Disdetta che all’ARAN non arrivò mai. Peccato che all’ARAN la disdetta andava inviata con raccomandata A.R. le cui ricevute non furono mai pubblicate perché non fu spedita alcuna raccomandata.
I promotori del call center farebbero bene ad informarsi prima di avventurarsi in false e strumentali narrazioni. Raccontassero la loro storia. Anche la nostra e li ringrazieremo. Dicendo però la verità… perché bisogna essere orgogliosi della propria storia, delle proprie scelte e modifiche statutarie.
DIRIGENTISCUOLA non è il sindacato con iscritti:
- dirigenti amministrativi delle università e degli enti di ricerca;
- dirigenti tecnici dell’Amministrazione scolastica;
- quadri assunti alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche della scuola, dell’università e della ricerca con contratto di lavoro a tempo indeterminato
- alte professionalità docenti della scuola con contratto di lavoro a tempo indeterminato.
A DIRIGENTISCUOLA possono iscriversi solo dirigenti scolastici in servizio o in attesa di incarico o che si cimentano con il concorso. La loro delega decade se non diventano dirigenti!
DIRIGENTISCUOLA non è il sindacato presieduto da un dirigente tecnico che deve difendere nello stesso tempo i dirigenti ministeriali, i docenti, gli ATA (come CIDA) e i dirigenti scolastici. Altro che punto di riferimento della dirigenza scolastica! Punto di smistamento di interessi diversi, sarebbe il caso di affermare!
E se i risultati per la dirigenza scolastica tardano ad arrivare, se ogni battaglia grande o piccola per la categoria appare sempre un percorso irto di ostacoli è perché si utilizza la propria rappresentatività per remare contro, sempre e in ogni circostanza, salvo poi pubblicare comunicati di facciata in cui ci si attribuiscono meriti inesistenti. E la colpa, purtroppo, non è di chi si siede al tavolo ma di chi lo consente.
DIRIGENTISCUOLA è il sindacato che da solo negli ultimi tempi ha lottato per la questione PNRR, per la questione passweb, per le fasce di complessità, per offrire alla categoria condizioni lavorative moderne ed adeguate ad un contesto complesso come quello scolastico, che ben conosce.
È solo grazie a quanti hanno partecipato nel 2017 alle cinque giornate di Roma che è stata avviata la progressiva perequazione, in prima battuta della parte fissa della retribuzione di posizione, in seconda la variabile. Rimane la retribuzione di risultato… se la categoria lo vorrà! E solo allora la DIGNITÀ della categoria sarà recuperata. Poi bisognerà capovolgere il tavolo: dopo aver rincorso la dirigenza amministrativa dovrà essere quest’ultima a ricorrere quella scolastica che non produce provvedimenti ma forma uomini e cittadini.
Emblematica e recente la stessa questione del lavoro agile. Quale altra sigla sindacale rappresentativa dell’area e del comparto conduce la battaglia per affermare un istituto contrattuale che consentirebbe ai Ds, fuori regione in primis, di conciliare vita lavorativa e vita professionale? Quante altre prese di posizione forti e decise si possono annoverare in questi giorni rispetto all’argomento?
Si arriva persino a mostrare interesse per un’apertura immediata del confronto sulle fasce di complessità dopo che si è stati gli artefici solitari dello scempio più grande consumato ai danni della categoria!
Siamo costretti a denunciare un atteggiamento ingannevole e manipolatorio da parte di chi in questo preciso momento semina menzogne a scapito di chi alla luce del SOLE, si trova costretta a parare i colpi di un sistema oscuro che rema contro l’intera categoria dei DIRIGENTI SCOLASTICI.
DIRIGENTISCUOLA è il sindacato della COERENZA e SERIETÀ con contorni nitidi e battaglie sindacali APERTE, TRASPARENTI E LEALI. Ha troppo rispetto delle persone per ingannarle con promesse che non si possono onorare.
Coerenza, correttezza e serietà sono ormai un lusso per pochi; un lusso che trattiamo con rispetto e determinazione, consapevoli che solo chi ha il coraggio di restare saldamente fedele ai propri principi può davvero fare la differenza, sapendo che il tempo è sempre galantuomo. La verità prima o poi viene a galla e non ci vuole molto, basta VERIFICARE!