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DIRIGENTI SCOLASTICI O DIRETTORI SANITARI?

DIRIGENTI SCOLASTICI O DIRETTORI SANITARI?

DIRIGENTISCUOLA DENUNCIA LA GRAVITA’ DELLA SITUAZIONE E CHIEDE L’IMMEDIATA CONVOCAZIONE DEL TAVOLO DELLA DIRIGENZA

 

La pubblicazione del DL n.4 del 27/01/2022, anziché allentare la pressione sulle scuole, contribuisce a rendere la situazione lavorativa dei dirigenti scolastici e delle segreterie ancora più complessa. E’ ora che il Ministro dell’Istruzione, in quanto esponente di Governo, si faccia portavoce autorevole delle legittime istanze della dirigenza che merita di essere valorizzata e riconosciuta e non solo a parole!

I dirigenti vogliono tornare ad esercitare i compiti di cui all’art. 25 del D.lgs 165/2001 occupandosi della formazione e dell’istruzione delle giovani generazioni. Le incombenze sanitarie devono essere gestite dalla Sanità e non dalla Scuola. Nessuno si sognerebbe mai di affidare alla Sanità i compiti specifici della Scuola! Si sta progressivamente assistendo alla trasformazione delle scuole da Istituzioni intenzionalmente formative e di istruzione a succursali delle Aziende Sanitarie Locali. Ci chiediamo, a questo punto, se le finalità del sistema scolastico siano ancora riconducibili al successo formativo di “tutti e di ciascuno”, all’inclusione, all’implementazione delle competenze, alla ricerca – azione o se, stante quello che viene richiesto costantemente, occuparsi di scuola oggi equivalga piuttosto ad occuparsi di gestione sanitaria.

Come si ha motivo di leggere sempre più spesso sui social, l’acronimo D.S. viene realisticamente tradotto in “Direttore sanitario” e non in “Dirigente scolastico”; ciò esclusivamente per le mansioni richieste e non certo per la retribuzione, del tutto inadeguata in quanto pari alla metà degli altri dirigenti di pari fascia.

Nel quotidiano i dirigenti si trovano nel mirino di fuochi incrociati. Da un lato le ASL, che non riescono a rispettare i ritmi di lavoro conseguenti alle segnalazioni delle scuole e costringono i dirigenti ad assumere decisioni in solitudine; dall’altro i genitori,  divisi in due categorie: quelli che, dovendosi recare al lavoro,  non accettano di lasciare i figli a casa in DaD o in DDI ancorché per pochi giorni,  e quelli che, non avendo esigenze lavorative particolari, invece, invocano la DaD o la DDI perché ritenute di maggior tutela per i propri figli e per sé stessi. E’ forse un caso che nelle scuole stiano anche aumentando le richieste di “istruzione parentale”?

A tutto questo si aggiunge la difficoltà ad ottemperare a continue e spesso contrastanti disposizioni normative che richiedono tempi adeguati di lettura e decodifica in quanto scritte con rimandi a disposizioni precedenti che non consentono nell’immediato di avere assoluta  certezza delle norme  disapplicate e di  quelle che invece continuano a produrre effetti.

DIRIGENTISCUOLA ha chiesto più volte al Ministero di mantenere fede agli impegni di riduzione delle molestie che il Ministro pro-tempore aveva assunto a suo tempo con apposito verbale di conciliazione. Nessuno, o quasi, degli impegni assunti dal Ministero, però, è stato onorato.

Il Presidente Fratta ricorda che “Dirigentiscuola è stata costretta ad organizzare ben due manifestazioni di protesta nell’arco di cinque mesi, precisamente in data 8 luglio e in data 6 dicembre 2021, rivendicando l’equiparazione retributiva, il rinnovo del CCNL già scaduto, la semplificazione con riduzione delle molestie burocratiche.

Ha anche reso note, in apposito convegno tenutosi a Roma il 25/11/2021, le percentuali elevate di burnout tra i dirigenti scolastici, certamente resi più fragili per le condizioni lavorative che li espongono allo stress da lavoro correlato, peraltro mai rilevato dal Ministero nonostante le previsioni normative vigenti.  La resistenza, l’eroismo e il senso di responsabilità dei dirigenti scolastici sono davvero messi a dura prova. Sino a quando si continuerà a chiedere loro l’impossibile?

Sempre più chiaramente si ha la sensazione dell’esistenza di una precisa strategia: scaricare sulle scuole gran parte dei compiti delle ASL per sgravare il personale sanitario. Anche il DL n. 4/2022, già citato, con le previsioni di cui agli articoli 19 e 30, c. 1, peggiora la condizione lavorativa dei dirigenti e delle segreterie, trasformate da tempo in uffici delle ASL a scapito dell’ordinario specifico delle scuole costrette a trascurare anche la progettualità collegata ai fondi europei.

Pur non entrando nello specifico e non contestando sic et simpliciter la bontà delle misure adottate in materia di tutela e prevenzione sanitaria, non si può condividere che ancora una volta l’attuazione delle stesse ricada gravosamente sulle scuole.  È ora di dire basta!”

In tutto questo marasma, rischiano di passare in secondo piano le altre, numerose problematiche per le quali urge la ripresa del Tavolo della dirigenza, che l’Amministrazione si era impegnata a riconvocare subito dopo le vacanze natalizie. In allegato il sollecito inoltrato stamani da DIRIGENTISCUOLA.

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