Dopo l’incontro del 3/12/2024 per la definizione del FUN e la sottoscrizione del CIN 2024/25, DIRIGENTISCUOLA reitera formalmente la richiesta (vedi allegato in calce), già avanzata nel corso dell’incontro, di convocazione urgente del tavolo di confronto per la revisione dei criteri di determinazione delle fasce di complessità delle scuole.
Ricordiamo che i criteri attualmente in uso, largamente contestati da DIRIGENTISCUOLA e da ben altre 4 sigle sindacali, sono stati imposti dall’Amministrazione in modo pressoché unilaterale dal momento che a condividerli è stata una SOLA SIGLA a cui va in larga parte addebitato il diffuso malcontento dei colleghi.
Al fine di evitare, quindi, che situazioni analoghe possano ripresentarsi, DIRIGENTISCUOLA ha ricordato all’Amministrazione di onorare l’impegno preso a giugno di convocazione urgentemente il tavolo del confronto per cercare di riequilibrare i criteri imposti, e soprattutto mettere i colleghi interessati alla mobilità in condizione di conoscere con largo anticipo la posizione delle scuole eventualmente disponibili ai movimenti.
“Quella scritta a giugno – conclude il Presidente Fratta – è una brutta pagina della storia sindacale alla quale è giusto porre rimedio. Prima l’Amministrazione si presenta al tavolo chiedendo di rinviare “al prossimo anno” la revisione dei criteri per la determinazione delle fasce di complessità, motivandola con il dimensionamento in atto; poi si ripresenta addirittura con le proiezioni in applicazione di criteri evidentemente scritti notte tempo su input di una sola sigla sindacale. Prima DIRIGENTISCUOLA e, successivamente, le altre OO.SS., abbandonarono il tavolo in segno di protesta. Seguirono i ben quattro decreti… matriosche man mano che emergevano errori. La vertenza si chiuse con l’impegno dell’Amministrazione di… correre ai ripari a settembre. Nel frattempo cambiavano i direttori generali. La nuova responsabile, la dr.ssa Antonella Iunti, legittimamente aveva bisogno del tempo necessario per studiare la complessa materia. Adesso i tempi sono maturi e gli errori vanno corretti. Voglio solo augurarmi che, questa volta, si mettano da parte interessi di parte. I criteri devono essere oggettivi. Non si possono proporre criteri che favoriscono pochi eletti anche perché, ed è il caso di ricordarlo, servono per graduare le scuole, non i dirigenti per distinguere i bravi dai cattivi! Ma i dirigenti devono avere la possibilità di cambiare le scuole. Basta applicare norme e istituti già esistenti.”