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DIRIGENTISCUOLA INCONTRA IL MINISTRO BIANCHI

DIRIGENTISCUOLA INCONTRA IL MINISTRO BIANCHI

Come annunciato, il 21 corrente DIRIGENTISCUOLA ha incontrato il Ministro Bianchi per consegnargli il documento di “responsabilità” approvato dal C.N. e, visto lo stallo della situazione su tutti i fronti, per fare il punto sulla situazione e individuare soluzioni.

Il Ministro ha fatto partecipare all’incontro il vice Capo di Gabinetto, Dr.ssa Sabrina Capasso e, su richiesta del Presidente Fratta,  il neo  D.G., Dr. Davide D’Amico, incaricato della semplificazione. Presenti per DIRIGENTISCUOLA il Presidente Fratta e Roberto Mugnai, membro della Segreteria Nazionale e Presidente della Toscana.

Il Ministro ha apprezzato il senso di responsabilità della categoria che, nonostante l’indifferenza del Governo, soprattutto per quanto concerne la perequazione, continua a fare il suo dovere. “Senza battere ciglio i dirigenti hanno accolto circa 14.000 bambini ucraini”, ha riconosciuto il Ministro.

Il Presidente Fratta ha precisato che, per senso di responsabilità, il C.N. ha sospeso le azioni di protesta ma è determinato a proclamare la disobbedienza civile se non saranno risolti i problemi della categoria.

Ha ricordato al Ministro che, per la prima volta nella storia, dal 22 al 26 maggio 2017, oltre un migliaio di  dirigenti ha partecipato, per ben cinque giorni, al sit-in organizzato da DIRIGENTISCUOLA e oltre il 33% della categoria, a seguito della proclamata disobbedienza civile, si è rifiutata di compilare il portfolio.

L’allora Ministro Fedeli e l’intero Governo assicurarono, a condizione che venisse sospeso lo sciopero della fame e della sete, il graduale allineamento retributivo in due tornate contrattuali (2016-2018 e 2019-2021), la semplificazione, ovvero l’eliminazione delle molestie burocratiche, e interventi in tema di sicurezza.

Cambiata la Legislatura gli impegni presi non sono stati più onorati. Alle già gravose responsabilità dei dirigenti si sono aggiunte quelle della pandemia. Nel frattempo oltre 1.000 dirigenti, vincitori del concorso NAZIONALE del 2017, sono stati esiliati con scarse possibilità di porre fine all’esilio, perché in ben tre anni di promesse e prese in giro, è mancata la volontà politica e sindacale di modificare gli istituti contrattuali della mobilità. Come si può pensare di applicare istituti previsti per i concorsi regionali, dove i candidati hanno scelto la regione, al concorso nazionale, dove i candidati non hanno scelto la regione? Così come i candidati del concorso regionale hanno la possibilità di mutare incarico all’interno della regione, quelli del concorso nazionale devono poterlo fare a livello nazionale. E’ pura e semplice logica elementare! Perché allora il problema non è stato risolto o perché ci sono state tante promesse, ovvero prese per i fondelli? Per timore di interessi contrapposti? Di perdere i consensi di chi ragiona per interessi solo particolari calpestando anche la logica. I dirigenti scolastici ragionano e sanno distinguere la giustizia, la correttezza e …la logica, cui nessuna persona di buon senso si opporrebbe.

Anche la trasmissione dell’atto di indirizzo alla F.P. del 22/02/2022 non ha sortito alcun effetto. Ha dovuto intervenire il Legislatore per peggiorare la situazione con effetti illusionistici: aumenta – fino al 60%! –  per tutti la percentuale dei posti della mobilità e si re-introduce il parere del D.G. dell’USR in entrata, parere eliminato dal CCNL! Basta esprimere parere contrario o di parte  e il gioco è fatto …e si evitano anche i ricorsi….e la categoria plaude.

Dulcis in fundo il problema delle scuole normo dimensionate  dalla Legge finanziaria per assicurare alle stesse un dirigente scolastico; legge, di fatto abrogata dal D.G. del personale che, nel corso dell’incontro di informativa sugli organici, ha già annunciato che non applicherà, tra l’altro con argomentazioni prive di ogni fondamento. Ben 469 scuole normo dimensionate non avranno un dirigente titolare. Il Legislatore, quindi, ha legiferato invano, stanziando perfino 137 milioni di euro per la copertura della spesa.  Alle stesse vanno aggiunte le 150 sotto dimensionate. Ipotizzando per difetto, un normale STATISTICO turn-over, almeno di 300 dirigenti – salvo il proliferare delle deroghe! –  da assumere dalla graduatoria del concorso del 2017, comunque, esaurendo la stessa, oltre 200 scuole andrebbero in reggenza. Non vi è alcuna ragione, se non strumentale, per abrogare di fatto una legge del Parlamento.

Il Ministro, recepite le istanze e condividendole,  ha incaricato la Dr.ssa Capasso di risolvere il problema delle scuole normo-dimensionate  individuando lo strumento giuridico per l’assegnazione delle sedi, da mettere  in primis a disposizione per la mobilità, esaurendo la coda della graduatoria del concorso prima che venga pubblicata la graduatoria del emanando nuovo concorso.

Condividendo, infine, e ritenendo giusto l’allineamento retributivo, con evidente sofferenza e stanco di essere continuamente smentito,  il Ministro ha detto che chi si oppone è il ministro delle Finanze Franco, sordo a tutte le sue richieste.

L’incontro è terminato con l’impegno, peraltro già assunto nel precedente incontro del 17 febbraio u.s., di organizzare, con la Sua presenza, un incontro con il Presidente Draghi.

L’incontro è proseguito nell’ufficio del Dr. D’Amico al quale il Presidente Fratta ha consegnato, essendosi lo stesso insediato da poco, tutto il dossier del tavolo della semplificazione, fermo da quattro anni. Con lo stesso, essendo un uomo pratico e d’azione, è stato già concordato un prossimo incontro … il tempo necessario per studiare la copiosa documentazione consegnatagli e individuare delle soluzioni per eliminare le note molestie burocratiche.

Al Dr. D’Amico il Presidente Fratta ha anche consegnato i dati della ricerca sul burnout.

“Ricordando  – commenta il Presidente Fratta – la risposta di Kennedy a chi gli chiedeva  Presidente cosa fa per l’America: Vorrei sapere prima cosa fanno gli americani per l’America, mi chiedo anche cosa fa la categoria per se stessa! Le reazioni emotive o interessate non portano da nessuna parte. E’ l’intera categoria che deve prima essere unita e poi reagire in massa e non solo per il proprio particulare! Il Ministro ha detto chiaramente che è disposto anche a consegnare le chiavi  se il Governo non accoglie le sue richieste e non si impegna a risolvere i problemi della scuola e della dirigenza. Quante volte ho detto che le guerre non le vincono i generali, ma l’esercito; che bisogna essere uniti; che ai tavoli contano i numeri; che a decidere del proprio destino è la categoria; che la responsabilità della gravità della situazione è della categoria e che DIRIGENISCUOLA può agire se ha l’appoggio della categoria? Ora è perfino il Ministro che chiede alla categoria di essere sostenuto. Riuscirà la categoria a capire, almeno ora che deve essere unita anche per contrastare le strategie di chi…rema contro, ovvero predica bene e razzola male? Quante volte DIRIGENTISCUOLA ha invitato tutte le OO.SS. rappresentative a uscire allo scoperto, ovvero ad organizzare azioni comuni di protesta e pressione? Lo faranno almeno questa volta viste le imminenti scadenze? Ovvero capirà la categoria le conclusioni da adottare? Parteciperà alle iniziative che DIRIGENTISCUOLA adotterà per sostenere – sembra un paradosso – il Ministro Bianchi?  DIRIGENTISCUOLA continuerà a fare il proprio dovere e a onorare gli impegni presi ovviamente con la forza – e per forza intendo rappresentatività i cui dati, seppure già noti, saranno pubblicati a breve  – che la categoria le ha dato e continua a darle”.

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