La mancata soluzione dei problemi della dirigenza scolastica e della scuola italiana ha dell’incredibile. Delle due l’una: o il Presidente Draghi e il Ministro Franco non hanno contezza della gravità della situazione, oppure, e non vogliamo crederlo, sono indifferenti: meglio una scuola che non funziona secondo la logica degli “apparati ideologici di Stato” di Althusser!
Se ne avessero contezza non avrebbero bisogno di pressioni o richieste per risolverli, provvederebbero da soli. Nella convinzione, quindi, che conoscano poco il mondo della scuola e, soprattutto, i due problemi che vanno risolti urgentemente, DIRIGENTISCUOLA ha chiesto al Ministro Bianchi, con la nota allegata, di organizzare un incontro sia con il Presidente Draghi che con il Ministro delle Finanze Franco. Siamo convinti che illustrando i problemi, con valide argomentazioni già anticipate succintamente nella richiesta di incontro, sia il Presidente Draghi che il Ministro Franco non potranno non adoperarsi per risolverli. Per la perequazione bisogna solo stanziare 240 milioni di euro (una goccia nel deserto!); per l’affidamento degli incarichi sulle sedi normodimensionate non occorrono quattrini, bisogna solo eseguire (e questo è il compito dell’Esecutivo), ovvero applicare una norma varata dal Potere Legislativo.
I vantaggi per la scuola italiana e per la categoria sono tanti:
- La categoria recupererebbe la perduta dignità.
- Gli interessati alla mobilità avrebbero più sedi a disposizione.
- La graduatoria del concorso si esaurirebbe (le domande di pensione sono più di 500, anche a voler sottrarre 150 per motivi noti, saranno assegnati circa 350 nuovi incarichi. Ne rimarrebbero circa 150 per esaurire la graduatoria. Delle previste 479 sedi normodimensionate oltre 300 andrebbero in reggenza perché nel Bel Paese la cultura della programmazione non esiste, si bandiscono i concorsi non sulla previsione delle sedi vacanti, ma quando ci si accorge che non si possono coprire i posti liberi, fomentando per la dirigenza le reggenze e per i docenti il precariato! Se non sarà bandito il prima possibile il nuovo concorso il prossimo anno non si potranno coprire i posti vacanti).
Il Presidente Fratta: “Se non ora quando? Capirà la categoria che deve fare la sua parte? Capiranno gli iscritti ad altre OO.SS. rappresentative che devono pretendere dalle rispettive organizzazioni il massimo impegno? A queste ultime, ancora una volta, lancio un appello: incontriamoci e organizziamo azioni di lotta, di protesta, di pressione, ecc… per avere semplicemente giustizia. Basterebbe anche qualche azione incisiva di disobbedienza civile, proclamata da tutte le OO.SS. rappresentative e, se tutta la categoria DISOBBEDIRA’, il Governo capirà che non può continuare a maltrattarla in questo modo. Bisogna farsi rispettare. Se per essere rispettati bisogna essere temuti, facciamoci temere!”