Come da nostra tempestiva informativa, avevamo reso noto che, durante l’esame in corso al Senato per la conversione in legge del decreto-legge Omnibus 9 agosto 2024 n. 113, recante all’articolo 9 alcune modifiche normative di interesse per scuola, diversi senatori di maggioranza e di minoranza avevano presentato emendamenti, alcuni dei quali di diretto interesse per la dirigenza scolastica.
Molti degli emendamenti presentati, tra i quali il 9.4 (incremento di 3 milioni di euro del FUN), il 9.0.1 (costituzione di un sistema di valutazione dei Dirigenti Scolastici) e il 9.0.2 (costituzione di un sistema di middle management a supporto del Dirigente Scolastico), sono stati dichiarati, come molti altri, “improponibili” dal Presidente della V Commissione, in applicazione dell’articolo 97 comma 1 del Regolamento del Senato, il quale testualmente prevede che “Sono improponibili ordini del giorno, emendamenti e proposte che siano estranei all’oggetto della discussione o formulati in termini sconvenienti”.
Rimane pertanto in piedi l’emendamento 9.5, che differisce il termine per procedere all’immissione in ruolo dei dirigenti scolastici, a causa del contenzioso pendente, al 31 ottobre 2024.
Sotto il profilo del metodo, non possiamo non sottolineare come la formulazione dell’articolo 97 comma 1 del Regolamento del Senato, in un contesto di prassi legislativa che oramai da anni concede poco spazio all’iniziativa e alla sensibilità dei parlamentari e favorisce, di converso, l’impulso normativo da parte del Governo di volta in volta in carica, lasci ampi spazi di discrezionalità nel dichiarare improponibili emendamenti pur meritevoli di considerazione, circostanza che salta ancora più all’occhio quando all’esame del Parlamento è un provvedimento di contenuto plurimo come un decreto Omnibus.
Per quanto attiene al merito, non possiamo non evidenziare che, a parer nostro, si tratti dell’ennesima occasione perduta.
Intervenire sul sistema scolastico pubblico, destinandogli adeguata attenzione e adeguati stanziamenti, che consentano di innalzarne la qualità, è ciò che chiediamo da anni e che con forza abbiamo ribadito, qualche giorno fa, nella nostra lettera aperta al Ministro Valditara.
Il presidente Fratta: “A pensare male, diceva Andreotti, sarà anche peccato ma spesso si indovina. Gli emendamenti sulla Dirigenza erano improponibili o scritti male? Quindi i parlamentari proponenti sono così ignoranti da non conoscere il regolamento, oppure, cosa più verosimile, pensano che ad essere ignoranti o ad avere l’anello al naso siano i dirigenti scolastici al punto tale da non capire la geniale strategia? Noi gli emendamenti li abbiamo proposti ma sono stati respinti. Non è, quindi, colpa nostra se non vogliono incrementare il FUN, se non vogliono la valutazione per non corrispondere la retribuzione di risultato, se non vogliono il middle management. I nemici della dirigenza e del mal funzionamento della scuola italiana sono ben noti al pari del loro agire sottobanco perché non hanno il coraggio di uscire allo scoperto. Ad essere sconfessato dalla sua stessa maggioranza è, in primis, il ministro Valditara. Cosa farà ora? Punterà i piedi e, se non la spunterà, si determinerà di conseguenza? Fioramonti docet!”