Il comunicato di ieri, con il quale abbiamo replicato alle affermazioni dei rappresentanti delle OO.SS. del comparto e dell’ANP, apparse sull’articolo di La Repubblica, viste le reazioni degli interessati, deve aver scoperchiato il vaso di Pandora…e non sarebbe la prima volta.
Un articolo pubblicato lo stesso giorno della ufficialità dei parerei espressi dagli UU.SS.RR. sulle istanze della mobilità, può avere un solo obiettivo: ormai cade anche l’ultima speranza e le reazioni degli interessati possono essere dirompenti nei confronti di quanti li hanno illusi con la promessa di una non prevista mobilità straordinaria, quindi meglio mettere le mani avanti confidando nella memoria corta della categoria e non valutando che DIRIGENTISCUOLA sarebbe intervenuta ricordando semplicemente la VERITA’.
Abbiamo ricevuto decine di messaggi, telefonate, mail anche da non soci che volevano sapere la verità sul documento fatto circolare, per la prima volta, dall’ANP con il quale in data 22 luglio 2019 avrebbe disdetto il CCNL; e sulle reiterate affermazioni della CGIL, fatte anche al tavolo, che anche loro avrebbero, nei termini previsti, disdetto il CCNL senza però pubblicare la disdetta.
“Francamente – precisa il Presidente Fratta – non capisco perché i colleghi non abbiano chiesto agli interessati di DIMOSTRARE quanto affermato e documentato. Noi possiamo solo dimostrare, qualora ce ne fosse ancora bisogno, avendolo fatto decine di volte, la regolarità della disdetta presentata da DIRIGENTISCUOLA, oltre che ricordare le norme contrattuali.
La disdetta e la modalità della stessa sono regolamentate dall’art. 2 del CCNL: il contratto si poteva disdire entro un mese dalla sottoscrizione avvenuta l’8/07/2019, quindi entro il 7/08/2019, esclusivamente con raccomandata a.r. La disdetta può essere inoltrata da “una delle parti”, ovvero dall’ARAN o dalle OO.SS., non una singola O.S., ma tutte quelle firmatarie. Queste le regole!
Un contratto, evidentemente, si disdice perché lo si vuole cambiare in tutto o in parte. Alla disdetta, quindi, va allegata una piattaforma contrattuale.
DIRIGENTISCUOLA, dopo l’opposizione di tutte le sigle alla proposta dei criteri per l’affidamento degli incarichi ai vincitori del concorso 2017, che avrebbe evitato quella che ora, chi all’epoca si è opposto, definisce selvaggia assegnazione (bastava solo un po’ di umiltà oltre che ringraziare DIRIGENTISCUOLA che, con uno studio molto approfondito, a legislazione vigente, aveva individuato i criteri per prevenire ogni problema), si è reso conto che l’unico sistema per tentare di arginare i danni era quello di modificare gli istituti contrattuali della mobilità non più compatibili con una graduatoria nazionale. Per farlo bisognava semplicemente disdire il CCNL entro i termini previsti e sollecitare l’Amministrazione ad emanare l’atto di indirizzo all’ARAN per la riapertura delle trattative.
Ed è esattamente quello che DIRIGENTISCUOLA, purtroppo da sola, ha fatto. Come prova rimandiamo ai nostri numerosi comunicati a partire da quello del 7/08/2019 e alleghiamo la ricevuta della raccomandata a.r., nonché la piattaforma allegata alla disdetta senza della quale, lo ribadisco, la stessa sarebbe nulla …salvo riserva di successiva trasmissione.
Chi, a distanza di un anno, ora afferma di aver disdetto il CCNL pensando di attutire le reazioni dei colleghi, se dice il vero, deve semplicemente pubblicare le prove. Una prova la possiamo fornire anche noi: sui loro siti, nel periodo 8/07/2019 – 7/08/2019, non esiste traccia di comunicato inerente la disdetta. Impossibile ipotizzare che una O.S. non pubblicizzi la disdetta di un CCNL e che per un intero anno non ne parli, tirando fuori dal cilindro una presunta disdetta che sarebbe stata inviata all’ARAN addirittura prima di quella di DIRIGENTISCUOLA, solo dopo un anno! Fra qualche giorno probabilmente spunterà fuori anche la piattaforma.
Concludo con una sola riflessione: se fosse vero perché non lo hanno detto subito? E perché per un intero anno non hanno sollecitato l’apertura del tavolo per cambiare gli istituti contrattuali? Avrebbero avuto tutto da guadagnare. La categoria farebbe bene a porsi questi interrogativi e a darsi una risposta …che va molto aldilà della mobilità. E in ballo la perequazione con la conseguente reazione dei docenti. Se per 8.500 euro hanno reagito arrivando perfino ad augurare che “se li possano spendere di medicine”, cosa potranno augurare se, con il nuovo CCNL, sarà raggiunta l’equiparazione della retribuzione dei dirigenti scolastici a quella degli altri dirigenti? I colleghi iscritti ad altre OO.SS. hanno tutto il diritto di pretendere la pubblicazione delle prove, determinandosi di conseguenza qualora non venissero fornite o, addirittura, fossero false. Per conto nostro ci rivolgeremo direttamente all’ARAN e alla F.P. per i chiarimenti del caso”.