L’avvio del nuovo anno scolastico si presenta non privo di novità su diversi versanti compreso quello degli ordinamenti. È recente, infatti, l’annuncio del Ministro dell’Istruzione e del Merito sull’imminente entrata in vigore di Nuove Linee Guida per l’insegnamento dell’Educazione civica.
Il testo, come comunicato dallo stesso MIM, sostituirà le Linee guida precedenti emanate con D.M. n. 35 del 22/6/2020.
Analizzando il testo, in atto al vaglio del CSPI, ci si rende conto che poco o niente è lasciato alla progettualità delle scuole in quanto il curriculo è ben definito e declinato a livello nazionale in competenze distinte per ciascun ordine e grado di scuola a cui seguono gli obiettivi di apprendimento dai quali desumere in modo chiaro i contenuti.
Le attività realizzate dalle scuole dopo l’entrata in vigore della Legge 92/2019, secondo quanto si legge nelle Linee Guida medesime, hanno costituito una sorta di orientamento per la costruzione delle Nuove Linee Guida, arricchite dalle novità normative intervenute successivamente.
In particolare si pone l’attenzione su tematiche molto attuali quali la tutela dell’ambiente, l’educazione stradale e la promozione dell’educazione finanziaria.
In sintesi le Linee Guida hanno l’ambizione di collocarsi come strumento di supporto e sostegno ai docenti chiamati ad affrontare alcune gravi emergenze educative e sociali del nostro tempo. Il riferimento esplicito è agli atti di bullismo e cyberbullismo, purtroppo in aumento, alla violenza contro le donne, alla dipendenza dal digitale, al drammatico incremento dell’incidentalità stradale.
Tutti temi di grande attualità, quindi, che, ancora una volta gravano sulla responsabilità della scuola e dei suoi dirigenti e docenti. Alla scuola viene chiesto di educare per sviluppare nelle giovani generazioni il senso di responsabilità e il dovere civico.
Certamente sotto il profilo teorico non si può non condividere; questo non vuol dire però che le Nuove Linee Guida a cui le scuole dovranno fare riferimento non presentino delle criticità.
Una prima criticità, nel merito, è rappresentata proprio dal fatto che si chieda alle scuole la realizzazione del curricolo di educazione civica, peraltro dettagliato nella declinazione delle competenze e degli obiettivi di apprendimento, a costo zero, facendo riferimento solo alle risorse professionali disponibili in organico dell’autonomia, con tempi invariati rispetto ai quadri orari ordinamentali. Molte delle competenze declinate, infatti, afferiscono alla competenza specialistica di docenti di scienze giuridiche ed economiche, non presenti, purtroppo, in tutti gli ordini e gradi di scuola. Anche dove sono presenti docenti di discipline giuridiche ed economiche ma in numero sufficiente a coprire soltanto le ore ordinamentali del biennio, non è dato comprendere come si possa affidare loro l’insegnamento per l’intero percorso quinquennale.
Altra criticità va evidenziata nel metodo.
Considerata l’importanza dell’educazione civica, riconosciuta dal MIM anche come promozione al rispetto della persona umana e dei suoi diritti fondamentali ci saremmo aspettati, infatti, un maggiore coinvolgimento. Il MIM, a differenza che nel passato, ha proceduto, però, senza informare le OO.SS. che avrebbero potuto dare un contributo attivo e costruttivo anche nel supportare le scuole chiamate a rivedere il PTOF per adeguarlo al dettato delle Nuove Linee Guida.
Ci aspettiamo che il MIM anche se in ritardo, coinvolga, comunque, le parti sociali, autorevoli portavoce di vincoli e risorse del mondo della scuola.
In Agenda365 (online e ver. Telegram) le Nuove Linee Guida.