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EMANATA LA NOTA SULLA MOBILITÀ, IL NO DI DIRIGENTISCUOLA.

EMANATA LA NOTA SULLA MOBILITÀ, IL NO DI DIRIGENTISCUOLA.

Il NO di Dirigentiscuola sui criteri “inventati”

Emanata la nota ministeriale prot. N. 86611 del 14/06/2024 avente ad oggetto: “ Operazioni di conferimento degli incarichi dirigenziali, conferme, mutamenti e mobilità interregionale con decorrenza 01/09/2024”,   non possiamo esimerci dal fare alcune considerazioni che confermano la distanza di DIRIGENTISCUOLA  da un provvedimento contrastato con forza sin dal suo nascere.

Come abbiamo avuto modo di affermare in sede di confronto, NON si doveva consentire alla Politica di decidere sulla mobilità dei dirigenti scolastici.

Per tale motivo al tavolo di confronto abbiamo insistito  affinché si applicassero i criteri del C.C.N.L. di Area sottoscritto in data 15/07/2010, anziché inventarne di nuovi usciti dal cilindro del prestigiatore non certo per favorire la categoria!

La determinazione dell’Amministrazione nel mantenere ed indicare agli UU.SS.RR. criteri non contenuti nel Contratto Collettivo Nazionale per dare attuazione alla fase b) della mobilità, quindi, come prevedibile, sta già suscitando reazioni di disappunto e di non condivisione che siamo certi saranno fonte di contenzioso, specie nelle Regioni dove i tagli imposti dal D.I. 127 del 30.06.23, sono stati consistenti e stanno anche determinando esuberi a livello provinciale.

Fa riflettere il fatto che nonostante sia stato detto e scritto a chiare lettere che le delibere regionali non avevano utilizzato una terminologia univoca e che, al fine di garantire equità di trattamento e non prestare il fianco a presumibili clientele, era quanto mai necessario rispettare i criteri del CCNL di Area, l’Amministrazione abbia deciso di mantenere la posizione iniziale, supportata da chi “vanta” un primato di rappresentatività sulla dirigenza.

Ci spiace constatare come in diverse occasioni, proprio chi dovrebbe difendere le scelte pattizie, assuma atteggiamenti acquiescenti che, in definitiva, vanno contro la stessa categoria che pure ha dato loro delega e che, forse inconsapevolmente,  continua a dargli fiducia.

L’amaro della vicenda offusca la gioia e smorza la soddisfazione di aver ottenuto che, finalmente, si riconoscesse nella mobilità interregionale la possibilità di partecipare ai movimenti anche a coloro che sono in pendenza di contratto.

La nota ministeriale, infatti, al punto f) così recita “  Stante il carattere derogatorio delle disposizioni del DL n. 71/2024, tese a favorire la mobilità interregionale per l’anno scolastico 2024/2025, partecipano alle operazioni di mobilità interregionale anche i dirigenti il cui incarico scada successivamente al 31 agosto 2024, fatto salvo il completamento del primo triennio di incarico” .

Si tratta di una grande conquista di DIRIGENTISCUOLA che da anni sostiene il principio di allineare i contratti per mettere tutti in condizione di scelta paritaria oppure di consentire la mobilità nella fase c) a tutti coloro che, pur essendo in pendenza, abbiano assolto al primo incarico triennale.

In sintesi, chiosa il Presidente Fratta: “sarebbe stato più trasparente e rispettoso della categoria applicare i criteri del CCNL di Area  piuttosto che assecondare scelte, auspichiamo non clientelari, che di certo hanno ripercussioni negative sul benessere lavorativo di una categoria già vessata dalle incombenze e dalle responsabilità. Una categoria costretta anche a subire decisioni non trasparenti di un’Amministrazione che sembra ignorare il contenuto della norma pattizia di settore  e  manca di rispetto alle parti sociali che l’hanno sottoscritta”.

Si tratta di un precedente che riteniamo pericoloso e che avrebbe dovuto vedere le OO.SS. ergere barricate unitarie a difesa della norma pattizia e della categoria che affermano di  rappresentare.

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