In data odierna, in sede di audizione alle commissioni prima e quinta del Senato, la CODIRP ha consegnato l’allegato documento contenente l’emendamento che DIRIGENTISCUOLA ha anche trasmesso autonomamente.
Lo stesso emendamento è stato inviato al Ministro del MIM, alla Presidente del Consiglio e ai Ministri della P.A. e delle Finanze.
Nella nota inviata al Ministro Valditara DIRIGENTISCUOLA ha sollecitato il più volte programmato incontro esternando la propria delusione. Se dopo circa due mesi dall’insediamento il Ministro non riesce a trovare il tempo per fissare l’incontro promesso, o non si rende contro della gravità dei problemi e dell’urgenza di soluzione degli stessi, oppure li ritiene di secondaria importanza.
DIRIGENTISCUOLA ha anche comunicato al Ministro che è pronta a dichiarare lo stato di agitazione della categoria e l’eventuale disobbedienza civile.
“Dopo circa due mesi di promesse non mantenute – afferma il Presidente Fratta – la fiducia viene meno. E’ evidente che i problemi della categoria interessano solo DIRIGENTISCUOLA. Le altre sigle rappresentative della DIRIGENZA non solo non hanno risposto all’invito di DIRIGENTISCUOLA di far fronte comune, ma non stanno prendendo neanche iniziative separate. L’ANP ha addirittura chiesto ai suoi soci di non firmare la petizione lanciata da DIRIGENTISCUOLA per sensibilizzare il Governo. Altri si sono attribuiti meriti per le previsioni della finanziaria delle somme stanziate per il FUN che è, invece, un atto dovuto. Purtroppo una consistente parte della categoria accetta e non reagisce. Ancora non riesce a capire che deve essere unita e che una OO.SS. non può rappresentare categorie diverse. Speriamo faccia breccia la denuncia pubblicata da Tecnica della scuola: fuori i dirigenti dal Comparto esortando le relative sigle a modificare i propri statuti in sede congressuale. Denuncia rivoluzionaria. Devono essere i docenti a evidenziare che non è normale che il “datore di lavoro” – il DS – sia iscritto allo stesso sindacato della sua NATURALE CONTROPARTE. Fino a quando persisterà questa abnorme assurdità sarà difficile ridare dignità alla categoria. Basterebbe riflettere su una semplice circostanza per avere contezza della macroscopica anomalia: tutte le sigle denunciano – a parole – lo scandalo del mancato rinnovo del CCNL ma nessuna lo disdice. L’art. 2 del CCNL prevede che, in assenza di disdetta da parte di una delle parti – OO.SS. firmatarie o ARAN – il CCNL si intende prorogato di anno in anno. Basterebbe, quindi, che tutte le OO.SS. disdicessero il CCNL. Lo ha fatto solo DIRIGENTISCUOLA e così il CCNL 2019/2021, quindi già scaduto, ancora non viene sottoscritto. Possibile che in tanti non si chiedono il perché? Ovvero chi ha interesse a non rinnovarlo? Per essere più espliciti: chi non vuole la perequazione? Chi non vuole modificare gli istituti della mobilità? E Perché? Ho annunciato al Ministro che DIRIGENTISCUOLA è pronta replicare la rivolta del 2017. Sto maturando l’idea che qualsivoglia manifestazione bisognerebbe organizzarla contro chi … non caccia i dirigenti dal COMPARTO o dai sindacati “gialli”. Bisogna SVEGLIARE le coscienze. E’ questo il caloroso invito che rivolgo a tutti i soci di DIRIGENTISCUOLA”