Nel pomeriggio del 28 febbraio si è tenuto al MIUR il previsto incontro sul Procedimento di valutazione dei dirigenti scolastici per l’a.s. 2018/19.
Per DIRIGENTISCUOLA hanno partecipato il presidente nazionale Fratta e il vicepresidente nazionale Francesco G. Nuzzaci.
L’Amministrazione ha aperto i lavori proponendo la sottoscrizione di un accordo che per il corrente anno scolastico proroghi l’attuale dispositivo di valutazione e sua disconnessione dalla retribuzione di risultato, procrastinandosi al prossimo anno scolastico la definizione di una procedura secondo le coordinate dell’ipotesi di CCNL dell’area istruzione e Ricerca del 13 dicembre 2018 e in attesa che si completino i controlli di rito.
Decisa la replica di DIRIGENTISCUOLA, di totale indisponibilità alla riedizione di un inutile caravanserraglio già affondato dal ministro Bussetti nella sua audizione davanti le commissioni cultura riunite di Camera e Senato di fine agosto u.s.: un’ennesima molestia burocratica del tutto inconferente e vessatoria.
Ha quindi consegnato un documento in cui sono contenute le proposte di una valutazione dirigenziale appropriata, cioè vera: volta a verificare il grado di raggiungimento degli obiettivi formalizzati in modo puntuale nel provvedimento d’incarico, unitamente ai comportamenti organizzativi e al rispetto delle direttive dell’Amministrazione; non già una valutazione preordinata al generico miglioramento continuo, priva di qualsivoglia incidenza nella sfera giuridica dei destinatari.
Una valutazione dirigenziale snella e maneggevole, sul modello che si sta apprestando per la valutazione dei dirigenti amministrativi e tecnici del medesimo datore di lavoro (il MIUR), con una–due schede corredate da una documentazione essenziale e liberamente allegabile dal valutando.
Una valutazione dirigenziale seria. Che, come impone la legge e necessariamente recepito nel nuovo CCNL, sia connessa – se positiva – ad una retribuzione di risultato significativamente differenziata e di consistenza non inferiore a quella corrisposta ai dirigenti normali di pari fascia. Che impone pertanto la disponibilità di adeguate risorse finanziarie, in luogo della vergognosa mancia benevolmente sin qui elargita e che sarà l’obiettivo irrinunciabile nella tornata negoziale 2019-2021, congiuntamente alla perequazione retributiva di parte variabile