Si è tenuto oggi, in videoconferenza, l’ annunciato incontro tra il Dipartimento per il personale scolastico e le OO.SS. rappresentative dell’Area Istruzione e Ricerca per discutere i contenuti dell’emananda nota ministeriale in tema di mobilità dei dirigenti scolastici.
In apertura d’incontro, il Capo Dipartimento Bruschi ha subito comunicato che la nota inerente la mobilità è pressoché identica a quella degli anni precedenti, non essendo intervenute modifiche normative. Ha, subito, dato la parola ai presenti per il consueto “giro di tavolo”. Come dire la mobilità sarà identica e precisa a quella dello scorso anno.
Dopo i primi due interventi, che hanno affrontato a ruota libera tutti gli argomenti all’o.d.g., Dirigentiscuola ha posto una mozione d’ordine, chiedendo che venissero affrontati i singoli argomenti nell’ ordine di cui alla convocazione, onde evitare, come poi si è verificato, che, dopo il giro di “valzer”, la riunione terminasse con un nulla di fatto…perché tale era l’aria!
In nessuno degli interventi si è parlato di “mobilità straordinaria” e sono state proposte fantasiose soluzioni giuridicamente inaccettabili, come ha avuto modo di evidenziare lo stesso Capo Dipartimento. Non solo: si è, addirittura, arrivati al punto di affrontata la questione dei “depennati”, ossia di coloro i quali non hanno preso servizio in data 1° settembre 2019 e per i quali è stata chiesta una scialuppa di salvataggio. Una serie di richieste che il Capo Dipartimento non ha esitato a definire improponibili.
Nel corso del suo intervento, il presidente della Dirigentiscuola, dopo un battibecco con il dr. Bruschi, ha manifestato la sua profonda disapprovazione nei confronti di posizioni e richieste ingannevoli e propagandistiche.
Ha, poi, ricordato che la mobilità, inclusa quella interregionale, è oggetto di contrattazione nei limiti previsti dalle norme di legge e che, di conseguenza, la nota inviata in bozza avrebbe dovuto essere rivista tenendo presente il nuovo CCNL.
Infatti l’art. 5, c. 5, prevede che, con riferimento ai soli dirigenti delle istituzioni scolastiche ed educative, il confronto si svolge a livello di Direzione scolastica regionale sui soli criteri generali per il solo conferimento degli incarichi di reggenza, non altro.
Essendo, quindi, venuto meno il potere decisionale degli UU.SS.RR., ad eccezione dei criteri per il conferimento delle reggenze, la mobilità dei dirigenti scolastici – regionale e interregionale – e l’affidamento degli incarichi è materia di confronto a livello nazionale.
In merito alla questione della mobilità straordinaria, a gran voce richiesta dai quasi 1000 neodirigenti “esiliati” a seguito delle assegnazioni dello scorso anno, Dirigentiscuola ha messo in evidenza di aver proposto, sin dall’inizio, criteri che, se condivisi dall’Amministrazione e dalle altre sigle sindacali, avrebbero evitato le odierne criticità, auspicando che non si ripeta lo stesso errore.
Come di consueto, si allega l’audio dell’acceso intervento di Dirigentiscuola.
Terminato il giro di tavolo, dopo la replica del Capo Dipartimento, che ha evidenziato l’illegittimità e l’insostenibilità di posizioni decisamente antigiuridiche e propagandistiche, ci si avviava alla conclusione dell’incontro con la conseguente implicita accettazione della bozza inerente la mobilità che sarebbe stata poi inviata ai DD.GG. per i conseguenti provvedimenti inerenti la mobilità.
Ancora una volta, Dirigentiscuola è intervenuta con fermezza, come si evince dall’audio, diffidando l’amministrazione dal trasmetterla prima dei 5 giorni previsti per la richiesta del confronto, che avrebbe formalizzato tempestivamente. A questo punto, il Capo Dipartimento ha comunicato alle parti, seduta stante, la richiesta del confronto da parte della stessa Amministrazione, annunciando l’aggiornamento della seduta a mercoledì 27 c.m.
Dirigentiscuola ha, così, evitato che la partita si chiudesse senza modifiche alcune, il che avrebbe consentito alle parti di “giustificare”, agli occhi della categoria, il mancato accoglimento delle tante promesse sistematicamente reiterate.
Si auspica che , in sede di confronto, si possa finalmente giocare “a carte scoperte”, sia per quanto concerne la mobilità, che i criteri di affidamento dei nuovi incarichi secondo i criteri già suggeriti illo tempore da Dirigentiscuola.
“Come volevasi dimostrare – conclude Fratta. I nodi come sempre vengono al pettine e il tempo è galantuomo. Per captatio benevolentia si sono fatte promesse insostenibili, invece di disdire il CCNL e modificare gli istituti contrattuali illudendo le persone”.