Proseguono al Ministero gli incontri propedeutici alla sottoscrizione del primo CIN sulle fasce di complessità delle istituzioni scolastiche.
Come abbiamo avuto modo di anticipare dopo l’incontro del 14 u.s., siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione che consentirà ai dirigenti scolastici di percepire la retribuzione di posizione parte variabile nell’anno di riferimento senza le lungaggini, i disallineamenti e le disparità registrate ad oggi per effetto delle contrattazioni integrative regionali.
In apertura di seduta, il dott. Greco ha fatto il punto della situazione ed ha chiesto alle OO.SS. di pronunciarsi sulla proposta che l’Amministrazione aveva già inviato corredata da una proiezione sulla distribuzione nelle fasce delle Istituzioni scolastiche di ciascuna regione.
La proposta, come già anticipato, prevede la classificazione delle scuole in tre fasce di complessità (A, B e C) con una quota di retribuzione parte variabile per il dirigente scolastico rispettivamente di 20.885,00 € – 17.100,00€ – 14.900,00€ annue, lordo dipendente, cui sarebbero assegnate rispettivamente il 30%, il 41% e il 29% delle istituzioni scolastiche.
Tutte le OO.SS., fatta eccezione per ANP, in linea di massima hanno accolto favorevolmente la suddetta ipotesi, pur riservandosi ulteriori approfondimenti a seguito dell’integrazione dei dati che l’Amministrazione si è impegnata a fornire.
ANP, abbandonata la proposta iniziale di suddivisione in 4 fasce (A,B,C e D), in solitudine, ha cercato di convincere i presenti, amministrazione compresa, della bontà di una diversa distribuzione percentuale tra le fasce proponendo di dimezzare la percentuale di scuole in prima e in terza fascia per concentrare il 70% delle Istituzioni scolastiche tutte in seconda fascia.
La proposta non ha riscontrato il favore di nessun’altra sigla nè, tantomeno, dell’Amministrazione, che ha asserito in modo chiaro come una riduzione percentuale aumentasse il rischio di penalizzare in massa alcune tipologie di scuole, con particolare riferimento a quelle di base.
La seduta si è conclusa con l’impegno dell’Amministrazione ad integrare i dati con una proiezione più fedele derivante dall’applicazione dei criteri all’organico attuale. Contestualmente, l’Amministrazione si è impegnata ad inviare una bozza di CIN in modo da concludere la negoziazione entro il mese di maggio.
In questa fase, si auspica che tutte le sigle siano compatte per fare in modo che la trattativa si concluda davvero in tempi brevi; diversamente, continueranno le disparità di trattamento e si ritarderà il piccolo ulteriore passo verso la perequazione. Non dimentichiamo infatti che, ad oggi, solo in pochissime regioni la retribuzione di posizione variabile nelle scuole di 1^ fascia ha raggiunto cifre vicine o pari ai 20.000, 00 l’anno. Dalla proiezione del Ministero, presentata in data odierna, si evince chiaramente che i dirigenti di circa 1800 scuole, con il nuovo sistema, vedranno aumentare la retribuzione variabile di oltre 5.000,00 euro annue.
Qualsiasi tentativo di ritardare il CIN, dunque, va fortemente stigmatizzato.
DIRIGENTISCUOLA auspica fortemente che con il 1° settembre 2023 si possa definitivamente dire addio alle contrattazioni regionali e continuare così, senza altre battute d’arresto, il cammino verso la perequazione piena.
Rispetto alla bozza della direttiva sulla rotazione degli incarichi, l’Amministrazione si è limitata ad alcune anticipazioni verbali, confermando comunque la durata complessiva dei 9 anni. Ci riserviamo di fornire un quadro approfondito della questione non appena sarà ufficializzato il testo della direttiva.
In chiusura dell’incontro il dott. Greco ha annunciato che a breve il Ministro dell’Istruzione e del Merito presenterà alcune misure volte alla semplificazione burocratica.
DIRIGENTISCUOLA, più volte intervenuta sulla questione semplificazione ed eliminazione delle molestie burocratiche, ha accolto con favore l’annuncio, in attesa di verificare come il Ministro intenda dare seguito all’impegno assunto.