Con nota prot. n. 10604 del 17 marzo u.s. la D.G. del personale scolastico ha convocato le OO.SS. rappresentative dell’Area per il giorno 23 marzo p.v. La convocazione giunge a seguito dei reiterati solleciti reiterati nelle scorse settimane da DIRIGENTISCUOLA per la riapertura del confronto sulle fasce di complessità delle istituzioni scolastiche: grande soddisfazione, dunque, se non fosse per l’anomalia relativa all’o.d.g.
La nota in discorso, infatti, non prevede in via esclusiva la questione delle fasce di complessità, ma include anche l’informativa sul Decreto ministeriale di disciplina delle modalità di valutazione congiunta dei rischi connessi agli edifici scolastici, come previsto dal comma 3.2 dell’art. 18 d.lgs. 81/08. Non solo: le fasce di complessità vengono messe in subordine, come secondo punto all’o.d.g., con buona pace del lavoro fatto ai tavoli contrattuali per superare l’attuale disomogeneità contributiva a livello nazionale. Perché, com’è probabile, dopo la trattazione del primo punto non è detto che resti tempo sufficiente, o adeguati livelli di attenzione, per affrontare una questione così delicata che avrebbe ben meritato un incontro monotematico.
Motivo per il quale DIRIGENTISCUOLA ha prontamente riscontrato la nota in discorso, chiedendo l’inversione dell’ordine del giorno, del quale, francamente, non comprendiamo le ragioni, se non provando ad ipotizzare che vi sia dietro la studiata strategia denunciata con la nota del 14 u.s. ovvero la volontà di non riprendere il confronto chiesto da “alcune sigle sindacali”.
DIRIGENTISCUOLA fa di tutto per rimuovere situazioni incancrenite, ma, sistematicamente, si scontra con atteggiamenti ostruzionistici. Bisogna avere il coraggio di prendere decisioni forti, se non addirittura impopolari, pur di restituire al sistema quell’equilibrio ormai perso da tempo. Ma il punto è un altro: c’è davvero la volontà di farlo?
Visto che il panorama sindacale pare ormai esser affollato da estimatori del latinorum di manzoniana memoria, proviamo a stare al gioco anche noi: quieta non movere et mota quietare!
Quindi: perchè cambiare situazioni ormai consolidate, se la categoria continua a subirle senza colpo ferire?: quieta non movere. Allorquando, poi la categoria tenta di ribellarsi mota quietare Mobilità docet!
Pur di non ammettere che la soluzione al caos creato dalla procedura concorsuale del 2017 è quella contrattuale, si plaude all’appropriazione della materia da parte del Parlamento che, di fatto, va ad incidere sulle prerogative sindacali, peraltro peggiorando la situazione re-introducendo perfino il parere in entrata. Basta, quindi, che il D.G. della regione richiesta esprima parere negativo e la domanda di mobilità non viene accolta. Il tutto perché manca il tempo per modificare gli istituti contrattuali, quindi, meglio che la palla passi al Legislatore con le prevedibili critiche della categoria. Siamo al paradosso: il sindacato rema contro il sindacalismo…. per non assumersi le responsabilità… Pilato docet!! Il tempo c’era ed anche abbondante: bastava che, ai sensi dell’art. 2 del CCNL “una delle parti”, ovvero le OO.SS. rappresentative avessero disdetto il CCNL. Lo ha fatto e dimostrato solo DIRIGENTISCUOLA. Basta ripercorrere il sito per avere PROVE:
DIRIGENTISCUOLA DISDICE IL CCNL AREA ISTRUZIONE E RICERCA 2016/18
GIURO DI DIRE LA VERITA’ SOLO LA VERITA’ NIENT’ALTRO CHE LA VERITA’
L’Amministrazione sarebbe stata costretta a convocare le parti già tre anni fa ed oggi non staremmo a fare pressing per l’apertura di una sessione straordinaria che tarda a mettersi in moto, malgrado l’emanazione dell’atto d’indirizzo sollecitato da DIRIGENTISCUOLA nell’incontro col Ministro del 17 febbraio u.s.
Allo stato attuale non c’è alcun successo della cui paternità (o maternità) appropriarsi, né alcuna vittoria – di Pirro – da celebrare: alla categoria non resta che mangiarsi le mani per non aver aperto gli occhi a tempo debito!
“Fino a quando la categoria – commenta il Presidente Fratta – non sarà unita in una unica O.S. prendendo esempio dall’A.N.M., o fino a quando l’O.S. di categoria non avrà la maggioranza al tavolo i problemi aumenteranno e la responsabilità è e sarà solo della stessa categoria perché al tavolo contano i numeri. Non ci sono alibi che tengano: quando la categoria era all’oscuro delle dinamiche e delle strategie che hanno causato i danni che stanno sotto gli occhi di tutti un alibi c’era anche se bastava chiedersi il perché e cercare le risposte, ovvero interessarsi dei propri problemi e individuare i responsabili. Una cosa è certa: non è un castigo di Dio! Ogni problema ha dei responsabili e, di certo, i responsabili non vogliono ammettere le loro responsabilità. Il tema MOBILITA’ è uno solo dei problemi della categoria o di parte di essa. Addirittura è stato un ottimo “distrattore” negli ultimi tre anni. Anche il problema dell’allineamento retributivo è passato in second’ordine al pari delle cosiddette molestie burocratiche. Il 27 aprile farà esattamente un anno dalla costituzione in diretta, dopo quattro anni di interruzione, del tavolo della dirigenza. Cosa ha prodotto in un anno? NIENTE, FUMO se non l’annuncio, il 3 u.s., dell’invio il 22/02/2022 dell’atto di indirizzo al Ministro Brunetta. Chi ha mosso le acque? Chi è andato dal Ministro il 17/02/2022 a contestare pesantemente lo stallo? Di quell’incontro, e bisognerebbe chiedersi il perché, non ho diramato alcun comunicato. Lo faccio ora dopo gli eventi, le polemiche e le paternità degli ultimi giorni. Riporto semplicemente lo stralcio di un passaggio del corposo documento consegnato al Ministro in un incontro a porte chiuse: “Anche se la materia è contrattuale ora mancano i tempi per una modifica del CCNL. L’unica via percorribile è un decreto legge. DIRIGENTISCUOLA avrà ripercussioni negative perché ho sempre asserito, per non prendere in giro i colleghi, che la materia è contrattuale, come finalmente ha precisato anche la Dr.ssa Capasso. Avrai capito che agisco non per interessi i ritorni, ma per correttezza e onestà! Risolvendo il problema con un provvedimento legislativo sarei accusato di aver mentito alla categoria, ovvero avrei dei danni.” …Tutto come previsto!
Spiegato bene il problema il Ministro chiamò immediatamente il Capo di Gabinetto chiedendogli se era possibile risolvere il problema con un intervento legislativo. Il Dr. Fiorentino ribadì che la materia è contrattuale. Quindi l’ordine di preparare l’atto di indirizzo con l’impegno di accelerare i tempi e di convocare le OO.SS. per il 3 u.s. L’atto di indirizzo è partito cinque giorni dopo, il 22/02/2022. Perché a distanza di 25 giorni l’Aran ancora non ha convocato le parti? ”