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FASCE DI COMPLESSITÀ: L’AMMINISTRAZIONE NON RISPETTA GLI IMPEGNI E VIOLA IL CONTRATTO

FASCE DI COMPLESSITÀ: L’AMMINISTRAZIONE NON RISPETTA GLI IMPEGNI E VIOLA IL CONTRATTO

Non sono bastati due solleciti di DIRIGENTISCUOLA del 15 settembre, del 12 febbraio,  né evidentemente le ultime riflessioni del 12 aprile, per far capire che le OO.SS. sono  parte attiva della procedura avviata il 1 agosto 2023 , allorquando una nota a verbale nel CIN, fortemente voluta da DIRIGENTISCUOLA,  impegnava le parti a rivedere i parametri di complessità  definiti, in quella sede,  in via provvisoria.

Una lunga storia, quella delle fasce di complessità, che va avanti da anni e che sembrava aver avuto un punto fermo con la dichiarazione congiunta del 1 agosto 2023 “l’Amministrazione, nella fase di prima applicazione del nuovo sistema di fasce di complessità a livello nazionale, si impegna a rivedere con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, per l’a.s. 2024/2025, i criteri generali ed i parametri numerici attualmente previsti per la graduazione delle istituzioni scolastiche”.

La sottoscrizione del CIN ha portato innegabili vantaggi in termini di posizione stipendiale, ha determinato una svolta decisiva nel sistema retributivo della dirigenza scolastica, superando l’assurdo meccanismo del FUN ed i conseguenti ritardi nella corresponsione del quantum spettante a ciascun dirigente, favorendo l’incremento della retribuzione di posizione parte variabile. Pur tuttavia, tali vantaggi attendono una più compiuta definizione con i correttivi ai criteri generali e ai parametri numerici che appaiono  necessari e  doverosi  non risultando condivisibile l’attuale risultato.

La nota di ieri, (vedi allegato) nella quale si chiede ai dirigenti scolastici di inserire i dati delle istituzioni scolastiche, ai fini della definizione delle fasce di complessità, emanata in totale spregio dell’impegno preso dall’amministrazione, denota l’evidente intenzione dei dirigenti del MIM  di  mantenere i  criteri contenuti nel Decreto Dipartimentale n. 1791 del 2022 (disponibile in Agenda365), assai iniqui, frutto di una scelta di metodo sbagliata.

Contiene, altresì, più gravi violazioni della norma pattizia, allorquando, disconosce, di fatto, che detti criteri ai sensi del CCNL vigente- art.5-  sono oggetto di informazione e confronto con le parti sindacali.

Per questi motivi, in data odierna DIRIGENTISCUOLA chiede al Ministro dell’istruzione e del merito:

  • il ritiro immediato della nota;
  • la convocazione delle parti sindacali per onorare l’impegno preso;
  • il rispetto del CCNL , art. 5 . “ sono oggetto di confronto i criteri per la graduazione delle posizioni dirigenziali di dirigenti scolastici…”
  • di valutare l’invio all’UPD degli atti sottoscritti da due dirigenti del MIM.

Il non accoglimento della richieste, condurrà DIRIGENTISCUOLA a intraprendere ogni iniziativa per la difesa degli interessi della categoria in altre sedi, auspicando un fronte comune con altre sigle sindacali che hanno espresso dissenso e censurato il comportamento ingiustificabile dell’amministrazione, tradotto in atti documentali che dimostrano violazione dei diritti sindacali.

 

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