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FASCE DI COMPLESSITÀ: SUBBUGLIO AL MINISTERO

FASCE DI COMPLESSITÀ: SUBBUGLIO AL MINISTERO

Anche se non presenti oggi all’incontro sulle fasce di complessità, volutamente disertato per protesta come preannunciato, siamo comunque nelle condizioni di rappresentarne i retroscena.  Quattro sigle sindacali su cinque presenti hanno abbandonato il tavolo. In queste ore prosegue l’opera di “mediazione” da parte dell’amministrazione che cerca di ricomporre il tutto, bisognosa di consenso. Il consenso di una sola sigla sindacale sull’ennesima proposta del 19 giugno non le basta. È come ammettere, del resto, quello che abbiamo denunciato dalla prima ora e cioè che i punteggi e i criteri che determinano le fasce di complessità per l’anno scolastico 2024-2025 sono state confezionate da una sola sigla sindacale, fatti propri dai dirigenti del MIM che hanno dato inizio a uno “pseudo” confronto negoziale.  Se fosse partito tutto dal MIM, siamo sicuri che non avremmo assistito all’introduzione di nuovi criteri non previsti dal Contratto, parziali, cuciti su misura per compiacere una sparuta  rappresentanza  di categoria, quella stessa che si vedrà attribuita la FASCIA A nella retribuzione di posizione parte variabile.

Che le fasce andavano cambiate lo diciamo da un anno, ma non in due ore di riunione, non certo in prossimità della scadenza della domanda di mobilità con centinaia di dirigenti costretti dal dimensionamento a mutare incarico e non certo alle condizioni “scriteriate” imposte di una sola sigla sindacale che scrive di difendere gli interessi dell’intera categoria.  Quale categoria? Quale miglioramento? “Il miglioramento di pochi privilegiati” lo affermiamo, stavolta, senza troppi giri di parole e lo ribadiamo a gran voce.

Si stanno spezzando le gambe a un’intera categoria la cui complessità di ruolo, di funzioni e di responsabilità è una costante in ogni luogo! DIRIGENTISCUOLA non ci sta a questi giochi spacciati per miglioramento delle condizioni retributive dei dirigenti scolastici!  E stamattina a queste condizioni non si sono piegate neanche le altre sigle rappresentative dell’Area istruzione che auspichiamo tengano fede a quanto sottoscritto in ben due comunicati congiunti.

Se cinque sigle sindacali su sei nel giro di 15 giorni hanno abbandonato il tavolo, il motivo è assai chiaro. Vogliamo forse credere che cinque sigle sindacali non curano gli interessi della categoria?

La verità risiede altrove. Non nella disinformazione costantemente disseminata da chi racconta il contrario e a cui continua a far comodo non voler sottoscrivere verbali di riunione!

 

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