CHE FINE HA FATTO IL CASO BRUSCHI?

CHE FINE HA FATTO IL CASO BRUSCHI?

LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI!?!

I fatti sono ben noti. Quest’estate (il 21 agosto u.s.) a seguito delle dichiarazioni del Dr. Max Bruschi, Dirigente Tecnico in servizio presso l’U.S.R. Lombardia, che aveva solennemente “promesso” una punizione esemplare nei confronti di un Dirigente scolastico “reo” di aver utilizzato la terminologia “organico potenziato”, quest’ultima pacificamente in voga sin dall’approvazione della Legge di Riforma 107/2015.
Il Segretario Nazionale della Dirigentiscuola Attilio Fratta (vedasi allegato) aveva sentito il dovere di prendere carta e penna per segnalare al Ministro Giannini il comportamento così poco professionale di siffatto Dirigente Tecnico, diventato tale, a quanto si dice, probabilmente più per meriti politici che per effetto del superamento di un pubblico concorso.
Oggi in un documento ufficiale dell’USR Sicilia (si tratta di un’emanazione periferica dello stesso MIUR) viene usata “expressis verbis” la terminologia incriminata di organico potenziato.
Ci chiediamo quali sanzioni abbia in mente di minacciare nei confronti del Direttore Generale dell’Ufficio scolastico Sicilia quel solerte ispettore, depositario e custode dell’ortodossia terminologica di stampo ministeriale. Evidentemente ciò che risulta oggetto di censura in Lombardia è da considerasi pacifico e del tutto lecito in Sicilia.
Per questa ragione è facile giungere all’amara conclusione che svolgere l’ingrato e sottopagato “mestiere” di Dirigente scolastico risulta più rischioso in Lombardia che non in Sicilia o in altre più fortunate Regioni d’Italia, laddove si ha la fortuna di non assistere al triste spettacolo che vede come attori protagonisti ispettori dai modi “bruschi” che imperversano, obnubilati da un delirio di onnipotenza fondato solo sulla consapevolezza di poter agire indisturbati. Non solo ma sono anche al riparo da meritati provvedimenti disciplinari, sotto l’usbergo di una tessera di partito, cosa evidentemente molto più importante del senso del dovere e della professionalità di una categoria come quella dei Dirigenti scolastici che, a quanto pare, può essere esposta impunemente al pubblico ludibrio e fatta bersaglio di attacchi gratuiti ed ingiustificati.
Chiediamo il rispetto della legge, per evitare il rischio che un Dirigente scolastico possa essere condannato a priori dal Bruschi di turno, per il quale siamo ancora in attesa di conoscere le determinazioni dell’USR Lombardia che, a tal fine, potrebbe utilmente confrontarsi con la Direzione dell’USR Sicilia.
Insabbiare un fatto così grave significa screditare l’azione stessa dell’Amministrazione statale, in quanto attesterebbe che la legge non è uguale per tutti!

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