Fumata bianca anche per il secondo ricorso dei presidi incaricati

Fumata bianca anche per il secondo ricorso dei presidi incaricati

Il 21 gennaio u.s. abbiamo dato notizia dell’accoglimento del primo ricorso per i presidi incaricati accolto dal Giudice di Chiavari.
Il 20/02/2013 il Giudice Maria Ida Scotti, ha accolto, seppure parzialmente, il ricorso R.G. n. 202/2012, riconoscendo all’interessato la “quota variabile dell’indennità di posizione maturata negli anni scolastici 2007/2008, 2008/2009, 2009/2010, 2010/2011, 2011/2012, oltre alla maggiore somma tr rivalutazione monetaria e interessi legali”.
Il Presidente della DIRIGENTI SCUOLA, Attilio Fratta, si è immediatamente congratulato con l’Avv. Lucia Taormina e con l’Avv. Walter Miceli e con tutto il suo staff per l’esito del ricorso, rilasciando alla nostra redazione la seguente dichiarazione: “Potrei  dire  che sono contento dell’esito del ricorso, ma mentirei;  così come mentirei se dicessi che non lo sono. Abbiamo depositato esattamente 50 ricorsi analoghi in tutta Italia, ossia oltre il 50%  dei presidi incaricati ancora in servizio. Siamo sicuri che saranno accolti tutti perché fondati in fatto e in diritto. La notizia dell’esito del primo ricorso ci ha indotti a riaprire i termini e abbiamo avuto altre adesioni. Verosimilmente tutti i presidi incaricati aderiranno al ricorso.

Questo dovrebbe inorgoglirmi e gratificarmi. Ma non è così. Mi chiedo perché lo Stato deve costringere i suoi fedeli servitori a dover ricorrere ad un Giudice per vedersi riconosciuto quanto spettante di diritto e per legge. Un simile comportamento non è accettabile neanche dal peggiore dei datori di lavoro privato che mai tratterebbe male un fedele dipendente. Lo Stato invece lo fa perpetrando un’altra vergognosa ingiustizia  nei confronti degli interessati: la mancata stabilizzazione dopo anni di incarico.
Questi servitori dello Stato sono stati per troppo tempo offesi, delusi e maltrattati. Nessuno ha mai voluto prenderer a cuore la loro situazione: erano pochi e non c’era alcuna convenienza, neanche in termini di deleghe sindacali atteso che le stesse non vengono conteggiate ai fini della rappresentatività.
Solo  noi della DIRIGENTI SCUOLA ci stiamo interessando di loro perché noi sposiamo le cause giuste non quelle che rendono.
Se l’Amministrazione non si deciderà a prendere le distanze da chi ha tutt’altri interessi e a porre fine a questo sistema di scambi noi lotteremo con tutte le forze e non solo nelle aule giudiziarie. I colleghi hanno armi  molto  potenti nelle loro mani: il voto per togliere la fiducia a chi non li tutela e rispetta  e la delega che possono revocare in ogni momento a chi li ha traditi per rilasciarla  a chi li tutela e difende ”

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