Il caso della Professoressa Dell’Aria

Il caso della Professoressa Dell’Aria

Come è ormai costume nel bel Paese, quando succede qualcosa che balza agli onori della cronaca, ognuno “sfrutta” l’occasione per tirare l’acqua al suo mulino, per tirare fuori qualche sassolino dalle scarpe o, peggio ancora, per dividere una categoria già frantumata: il divide et impera è sempre di moda!

Se poi il fatto succede in campagna elettorale …si perde lo ben dell’intelletto giocando sull’onda emotiva delle persone, specie nell’era dei social. In questo tiro al bersaglio o gioco al massacro partecipano, anzi ne sono gli autori, in primis i rappresentanti delle istituzioni rinforzando lo strepitio mediatico dei giudizi istantanei e delle sentenze inappellabili fondati su verità senza regole, senza tempo e senza la pazienza – e la fatica – di attingere la conoscenza dei fatti.

Sicché, anche in questi tempi caratterizzati da inespugnabili certezze, in cui nulla si sa – si vuol realmente sapere – e tutto si immagina, si dovrà giocoforza andare a vedere le carte.

Prima di esprimere qualsiasi giudizio DIRIGENTISCUOLA dovrà vedere atti, documenti e, se ci saranno, sentenze. Non si può criminalizzare o crocifiggere nessuno in base a notizie diffuse sui social, magari ad arte!

Se non si innescherà il prefigurato, e unanimemente sollecitato, cortocircuito della decisione tutta politica, per vedere le carte occorrerà attendere la sentenza dell’adito giudice del lavoro, che farà conoscere la relazione ispettiva ragionevolmente posta a fondamento dell’avviato procedimento disciplinare, i contenuti della contestazione di addebito, le difese dell’incolpata, la motivazione giustificativa della sanzione irrogatale.

Agire al di fuori delle istituzioni ed emettere condanne nei confronti di chiunque cavalcando l’onda emotiva può essere molto pericoloso per la stessa tenuta delle Istituzioni alle quali dovrebbero riferire in modo circostanziato e documentato le parti in causa, in primis il Ministro Bussetti e il sottosegretario Giuliano.

In uno Stato di diritto la cosa funzionava così… prima dei social! I processi di piazza sono stati sempre dannosi!

Dopodiché DIRIGENTISCUOLA potrà esprimere sulla vicenda un giudizio ragionato. E se qualcuno –  chiunque egli sia  – ha abusato dei suoi poteri, anche politici, è giusto che ne sopporti le conseguenze.

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