Alea iacta est!
Al pari di Giulio Cesare dopo le campagne in Gallia, sia pur con le dovute proporzioni, anche il Ministro della Pubblica istruzione ha mantenuto ferma la propria posizione sull’esame di stato in presenza del II ciclo, dimostrandosi refrattario alle innumerevoli istanze provenienti dal mondo della scuola, proprio quel mondo che lei stessa dovrebbe rappresentare ed interpretare! A voler essere ottimisti potremmo definirla una scommessa sul futuro cui solo il tempo, come sempre, potrà dare risposta. Niente male per un Ministro senza un passato esperenziale di incarichi di vertice – e non – dell’amministrazione. A voler essere razionali, ad appena un mese dalla fatidica data del 15 giugno, un salto nel buio del quale ad oggi ancora non se ne comprendono le ragioni. Specie dopo i numerosi rilievi avanzati dal CSPI negli appositi pareri emanati giorni addietro, non solo su numerosi aspetti metodologico-valutativi, ma anche sulla suddetta vexata quaestio. E specie dopo la conclamata defezione di domande di partecipazione agli Esami di stato, ad oggi monitorate dallo stesso MIUR, alle quali potranno ragionevolmente aggiungersi ulteriori defezioni del personale scolastico, specie degli over cinquantacinquenni.
Nella video conferenza FACEBOOK delle ore 12.00 il Ministro, con a fianco il dott. Miozzo ed il prof. Villani, entrambi esponenti del CTS, ha cercato di rassicurare l’uditorio sull’imminente pubblicazione del Protocollo di intesa per l’attuazione del piano sanitario previsto contro il COVID-19 nello svolgimento degli esami di Stato da parte delle istituzioni scolastiche e sulle cogenti misure ivi previste. Misure che, per la loro disarmante semplificazione e sottovalutazione della specificità degli ambienti scolastici, destano ancora più preoccupazione, specie se confrontate con analoghe disposizioni più prescrittive previste nel settore privato. Cosa della quale daremo puntualmente contezza con un prossimo documento tecnico che sottoporremo all’attenzione dei vertici dell’amministrazione scolastica. Stiamo parlando di un protocollo che, in uno spirito costruttivo che la DIRIGENTISCUOLA non ha mai fatto mancare in questi lunghi mesi, non ha recepito alcuna indicazione fornita e dettagliatamente documentata da parte della nostra organizzazione sindacale, come di altre. Quasi a legittimare un atteggiamento apparentemente partecipativo, ma nella sostanza coartivo nei confronti delle forze sindacali in campo. Comportamento che speriamo essere smentito – ma abbiamo forti riserve al riguardo – nel prossimo incontro del 18 maggio cui sono state convocate le OO.SS rappresentative dell’AREA ISTRUZIONE E RICERCA. Incontro nel quale DIRIGENTISCUOLA sottoporrà all’attenzione del CTS e del decisore politico le indicazioni emerse dal gruppo di lavoro all’uopo costituito.
A suggellare la volontà dell’amministrazione di sottoscrivere un’apposita intesa con le forze in campo per la costituzione di un tavolo nazionale permanente composto da rappresentanti del Ministero e delle OO.SS., con funzioni di verifica dell’attuazione del suddetto protocollo sanitario, DIRIGENTISCUOLA ha fatto tempestivamente pervenire, lavorando a notte fonda, le proprie determinazioni ed integrazioni, specificando da un lato la necessità di trasferire a livello territoriale le azioni di supporto ive previste, e chiarendo dall’altro che tale disponibilità non va certo letta come un dietrofront rispetto ad una posizione che era, e resta, di totale contrarietà al suddetto esame in presenza!
Con una consapevolezza: che in un’analisi ex ante costi benefici, a più riprese chiesta al Ministro, il pur legittimo desiderio di agganciare la ripresa produttiva e sociale del paese, e nel contempo validare un test attendibile per la ripresa delle lezioni a settembre, non può commisurarsi alla salvaguardia del bene primario di centinaia di migliaia di studenti, docenti e dirigenti scolastici: la salute e l’incolumità pubblica. Questi ultimi, i dirigenti scolastici, oggettivamente i più colpiti da tale reiterata ostinazione, ove si consideri che gli stessi si troveranno a gestire ben due scuole: quella di provenienza e quella di destinazione.
Il dado è tratto!
Ci apprestiamo, dunque, a varcare il Rubicone sulla strada indicata dagli Dei! Sperando di non perdere in itinere parte cospicua delle truppe in campo, generali compresi.
Alleghiamo un documento tecnico nel quale vengono riassunte le novità normative previste in una delle tre ordinanze ministeriali pubblicate stamattina, quella relativa agli ESAMI DI STATO NEL II CICLO di cui all’O.M. n.10 del 16 maggio 2020. Ci riserviamo nei prossimi giorni di approfondire nel dettaglio le restanti due ordinanze afferenti gli ESAMI DI STATO NEL I CICLO (O.M. n.9 del 16 maggio 2020) e la VALUTAZIONE FINALE DEGLI APPRENDIMENTI (O.M. n.1 del 16 maggio 2020).