L’on. Ministro Giuseppe Valditara ha un appuntamento ricorrente su Youtube: Il #MinistroRisponde.
Il Canale comunicativo prescelto è sicuramente di grande impatto e può arrivare veramente a tutti. E infatti alla nostra redazione è arrivata, in particolar modo, la puntata n. 5, nella quale il Ministro dell’Istruzione e del Merito ci racconta degli incontri col pari grado americano, con i pari del G7, incontrati in Giappone, ed infine di un bagno di folla studentesco a Frosinone.
Fra i temi affrontati hanno spiccato lo scambio delle buone pratiche, la personalizzazione degli insegnamenti, l’istruzione tecnico-pratica e, al di sopra di questi, la centralità degli insegnanti, la cui rivalutazione sociale ed economica aspetta un concreto intervento del Ministero, un riscatto ineludibile se si vuole una scuola di qualità. Bene.
DIRIGENTISCUOLA è stata sempre a favore di una maggior retribuzione per il personale scolastico e ha lodato le azioni del Ministro quando sono state coerenti con una visione professionalizzante della docenza; da ultima sulla questione dei Tutor e degli Orientatori.
Ma i dirigenti scolastici dove li mettiamo? È possibile ottenere i risultati auspicati senza guardare a loro? Senza parlare con loro?
Caro Ministro, lei sa benissimo che il nostro “caro” è sincero: fin qui si è lavorato bene insieme. Si ricordi più spesso di coloro che nelle scuole ci lavorano con spirito di sacrificio, passione e dedizione. Costoro sono il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, docenti, educatori… ma anche i dirigenti scolastici: quelli che non hanno orario perchè talvolta superano le 8 ore giornaliere, quelli che hanno un’assicurazione professionale privata perchè le responsabilità sono enormi, quelli che rischiano multe salatissime se eludono la privacy o se mancano di segnalare gli infortuni, quelli che sono soggetti attivi e passivi di responsabilità disciplinari ed amministrative… ecco, si ricordi anche di noi e del fatto che siamo anche il motore del rinnovamento e del miglioramento; magari non sempre miglioriamo, come chiunque, ma siamo pur sempre il motore di quella meravigliosa macchina della Scuola.