Quindi Il blocco dei contratti e degli stipendi della Pubblica amministrazione è illegittimo ma questa disposizione non avrà un effetto retroattivo. È questa la decisione resa nota dalla Corte Costituzionale.
“La Corte Costituzionale – si legge nel breve comunicato ufficiale – in relazione alle questioni di legittimità costituzionale sollevate con le ordinanze R.O. n. 76/2014 e R.O. n. 125/2014, ha dichiarato, con decorrenza dalla pubblicazione della sentenza, l’illegittimità costituzionale sopravvenuta del regime del blocco della contrattazione collettiva per il lavoro pubblico, quale risultante dalle norme impugnate e da quelle che lo hanno prorogato. La Corte ha respinto le restanti censure proposte”.
In attesa di conoscere nel dettaglio le motivazioni della sentenza, DIRIGENTISCUOLA chiederà al Governo, unitamente alla Confedir, l’apertura immediata dei tavoli contrattuali, bloccati da 2 trienni.
Nessuno pertanto pensi di fare lo gnorri e di non finanziare il prossimo contratto per il triennio 2015-2017! La prossima legge di stabilità dovrà prevedere il finanziamento integrale del prossimo triennio contrattuale. Invitiamo la Ministra Madia ad approntare immediatamente l’atto di indirizzo all’ARAN per l’apertura delle trattative, non più tardi del prossimo Settembre!
Che non si pensi di ritardare l’apertura dei tavoli contrattuali in attesa della conclusione della riforma della P.A…!!! Questa volta non potranno venirci a dire che mancano i denari per gli aumenti…..Abbiamo gia’ dato ! Ma i nostri sacrifici sono andati nella vasca senza tappo degli sprechi e degli intrallazzi di vario genere…come dimostra il continuo aumento del debito pubblico.
Rieccola. Chi pensava e scriveva che le decisioni della Consulta sarebbero state condizionate dai costi conseguenti, deve ora ricredersi.
Prima, la sentenza 70/2015, sul blocco delle rivalutazioni pensionistiche. Adesso, la nuova decisione che dichiara incostituzionale il perdurare del blocco dei contratti pubblici. “Passi per il blocco 2010-2015, ma adesso i contratti pubblici vanno riaperti….”, dice la Consulta.
Vedremo, poi, nel dettaglio come è articolata la nuova sentenza. Nei fatti, la Consulta ha giustificato – sulla base delle esigenze di bilancio dello Stato- il prolungato blocco contrattuale. Ben 6 anni. C’ è da chiedersi che fine abbiano fatto, questi “risparmi statali ” imposti ai soli pubblici dipendenti…e come siano stati spesi i DENARI NEGATI, se per foraggiare le cooperative sociali ora inquisite e/o per azioni improduttive ed inutili. Una cosa è certa, non sono stati di certo usati per tagliare il debito pubblico, in questi 6 lunghi anni. E non si è trattato di noccioline, ma di almeno 12 miliardi di euro che non sono arrivati nelle tasche dei 3 milioni di dipendenti pubblici. 12 miliardi gettati al vento o per aiutare la Grecia o per tamponare i buchi di MPS e Carige (solo 2 nomi a caso….) o per continuare a mantenere i privilegi della casta.
A spese dei soliti noti: i dipendenti pubblici ed i pensionati INPS.
Queste due categorie di “non evasori” hanno “regalato” (ma si è trattato di un esproprio….) allo Stato, in questi anni, almeno 29 miliardi di euro. La Consulta, ora, ha detto STOP!
E per Renzi, sono “protuberanze amare”, che vanno ad aggiungersi ai problemi precedenti : riforma costituzionale, buona scuola, legge elettorale, e-sodati, immigrati vari, degrado urbano, crollo dei consensi, pulizia nel PD, eticità nel PD, Marino e dintorni……
A Renzi diciamo una sola cosa……, di non pensare di bypassare la nuova sentenza della Consulta in modo analogo a quanto scritto nel decreto legge 65/15. Se lo dovesse fare inizieremo un altro duello legale in Italia ed in Europa, fino ad ottenere giustizia ed equita’. Non faremo sconti, né a Renzi né a chi si mettesse di traverso, sulla strada che dovrebbe riportarci ad un’Italia rispettosa delle regole pensionistiche pattuite e dei contratti di lavoro, liberamente sottoscritti e da sottoscrivere in tempi fisiologici.
Le retribuzioni dei pubblici dipendenti, con il blocco dei contratti, hanno perso, in questi sei anni, oltre il 9% del LORO potere di acquisto…. E’ ora di dire basta!
Questa volta al tavolo contrattuale, con la raggiunta rappresentatività, siederà anche la DIRIGENTISCUOLA con il primario obiettivo di porre fine alla vergognosa ed inaccettabile sperequazione sia interna che esterna.