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Individuazione dei docenti per competenze: la correttezza dei Dirigenti scolastici

Individuazione dei docenti per competenze: la correttezza dei Dirigenti scolastici

L’Individuazione dei docenti per competenze
DIRIGENTISCUOLA aveva già denunciato la reazione dei sindacati di comparto che si erano da subito dichiarati nemici dell’individuazione per competenze dei docenti, giustificando la loro ostilità con la non condivisione di una Legge dello Stato che si era inventata una pessima scuola.
Le stesse Linee guida del Ministero, a suo tempo emanate, erano state oggetto del solito comunicato unitario di FLCGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS-CONFSAL, per far sapere che i loro uffici legali vi avrebbero subito individuato profili di illegittimità per lesione della dignità professionale dei docenti.
È dell’ultima ora la notizia che in Sicilia il Sindacato ANIEF, non rappresentativo nel comparto, è passato all’azione con dei ricorsi al TAR, utilizzando le azioni dei Dirigenti scolastici sull’individuazione dei docenti per competenza, pur essendo queste perfettamente in linea con la legge.
I ricorsi non possono avere di certo buon fine, ma dimostrano come ormai la Dirigenza scolastica non è più l’altra parte della gestione della scuola, come da anni va decantando la Cisl-scuola per racimolare deleghe.
Il Dirigente scolastico ormai è la controparte degli altri lavoratori della scuola, dal momento che tutti gli altri lavoratori della scuola attaccano i Dirigenti scolastici, spalleggiati dai sindacati tradizionali.
“Il Dado È Tratto”! I Dirigenti scolastici sono la controparte e sarà difficile anche trovare accordi con i sindacati dei docenti, cui sono iscritti anche molti Dirigenti e non si comprende perché, dal momento che si utilizzano i Dirigenti scolastici per delegittimare le Leggi dello Stato.
Dirigentiscuola è l’unico Sindacato di soli Dirigenti e difende la categoria a spada tratta. Non può essere solidale con tutto il mondo della scuola dopo quanto è successo in termini conflittuali, a partire dall’entrata in vigore della Legge 107/15, cosiddetta della “Buona Scuola”.
I Dirigenti scolastici non saranno grandi strateghi, ma non si sentono artefici di processi corruttivi meritevoli di essere segnalati in via preventiva all’ANAC, come tanti vorrebbero far credere, né tantomeno i carnefici di potenziali vittime fra i docenti.
Sono Dirigenti scolastici dello Stato ed applicano la Legge ed in prima persona sono stati, sono e saranno presenti nelle operazioni di individuazione per competenze, perché comprendono come non si possa delegare in casi di tale valenza strategica, in molti casi rinunciando anche alle ferie.
Ma Essi non sono ancora stati collocati nel ruolo unico per un’equiparazione retributiva con la restante dirigenza pubblica. Essi non hanno ancora una retribuzione da Dirigenti, perché, come ama dire il Ministro Madia, “anche se non li paghiamo i Dirigenti scolastici continuano a fare funzionare le scuole!”
È, però, arrivato il momento, per DIRIGENTISCUOLA ormai rappresentativi nella nuova area C- dell’Istruzione-Università e ricerca, di verificare ai tavoli negoziali la possibilità di retribuire una dirigenza caricata di ulteriori oneri e responsabilità che ne rendono il profilo sempre più strategico all’interno del sistema d’istruzione.

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