Come annunciato in sede ARAN e anticipato nel comunicato, DIRIGENTISCUOLA ha inviato all’ARAN la nota a verbale sottoscritta sia dal Presidente Fratta che dalla Segretaria confederale della CODIRP, Tiziana Cignarelli.
Due i punti più rilevanti:
- La mancata modifica delle relazioni sindacali nel punto in cui si escludono dagli istituti della partecipazione, dall’informazione, dal confronto e dalla contrattazione integrativa le OO.SS. non firmatarie del CCNL. Norma – rectius ricatto – che costringe le OO.SS. a sottoscrivere obbligatoriamente il CCNL potendo esprimere al massimo il proprio disappunto solo con la dichiarazione a verbale. Norma assurda, antidemocratica e priva di ogni logica: o firmi o sei fuori! Non è ammesso il voto contrario o l’astensione.
- La MOBILITÀ sia interregionale che professionale dei dirigenti scolastici, riassumibile nella famosa massima di Don Milani: “Non si possono fare parti uguali tra disuguali”. Ovvero non si possono prevedere gli stessi istituti contrattuali tra coloro che hanno partecipato al concorso regionale o nazionale. I primi hanno scelto la regione; i secondi no: sono stati confinati o inviati in “esilio” con l’aggravante, che non ha precedenti, della esclusione dalla graduatoria in caso di rinuncia. Sin dal primo momento DIRIGENTISCUOLA ha evidenziato e denunciato l’anomalia dei criteri adottati per l’affidamento degli incarichi ai vincitori del concorso del 2017, proponendone altri che avrebbero consentito ai vincitori del concorso di rimanere nella propria regione. Per anni la categoria è stata presa in giro con soluzioni “eccezionali e provvisorie” demandando al Parlamento la materia contrattuale; per anni il CCNL non è stato rinnovato proprio perché, tra l’altro, non si volevano modificare gli istituti della mobilità. Quando finalmente, e comunque in ritardo in modo che le eventuali nuove norme non entrassero in vigore per la prossima mobilità, le due proposte di DIRIGENTISCUOLA non sono state prese in considerazione dall’ARAN e non sono state sostenute dalle altre OO.SS. Idem per la mobilità professionale che avrebbe non solo consentito ai dirigenti scolastici di cambiare amministrazione, ma avrebbe anche favorito il rientro dei fuori regione. Unica novità, comunque positiva, l’esigibilità del 60% dei posti liberi ogni anno, non più, quindi “fino al 30%” a decorrere dall’a.s. 2025/2026. Se per il prossimo anno non interverrà, ancora una volta, il Legislatore in via eccezionale, la mobilità interregionale sarà una fiction!
Conclude il Presidente Fratta: “Ancora una volta è prevalsa la logica del politico e non dello statista. Il primo fa scelte di comodo e di interesse per rimanere comunque a galla; il secondo fa scelte giuste rischiando anche qualche dissenso. Il tempo però è sempre galantuomo. Non abbiamo più fiato in gola per far capire che al tavolo contano i numeri; che la categoria deve essere unità in una sola O.S. che non tuteli altre categorie di lavoratori; anche l’autolesionismo abbiamo denunciato più volte; abbiamo perfino organizzato manifestazioni con scarsissima partecipazione degli interessati pronti a lamentarsi, anche a minacciare le OO.SS. di appartenenza senza poi agire di conseguenza. Possiamo solo augurarci che la categoria apra gli occhi in modo che con la prossima tornata contrattuale, che sarà avviata a breve, DIRIGENTISCUOLA possa essere determinante…e questo dipende solo dalla categoria. In democrazia il popolo è sovrano!”
In allegato la cronistoria degli interventi di DIRIGENTISCUOLA in materia di Mobilità: se la Storia deve insegnarci qualcosa il file che scaricherete è un ottimo libro di testo!