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LA DURA VITA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO TRA PROROGHE DELL’ULTIMO MINUTO, FUTURO DELLE RIFORME, SOSTANZA DEI DATI OCSE E PROMESSE NON MANTENUTE

LA DURA VITA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO TRA PROROGHE DELL’ULTIMO MINUTO, FUTURO DELLE RIFORME, SOSTANZA DEI DATI OCSE E PROMESSE NON MANTENUTE

Il Consiglio dei ministri il 27 settembre scorso ha deliberato – e poi trasmesso al Parlamento – il Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029 (vedi in calce), un documento di 235 pagine incentrato sulla sostenibilità del debito, le prospettive di rientro del deficit sotto il 3 per cento del PIL, la sottolineatura di migliori prospettive rispetto alle previsioni della Commissione europea, l’impegno a sostenere la spesa sanitaria, la consapevolezza del peso sulle casse dello Stato dei superbonus edilizi introdotti a partire dal 2020, la certezza che “la sfida più grande per il Paese è rappresentata dall’elevato stock di debito pubblico e dal relativo onere per interessi”.   

L’asse centrale che caratterizza il Piano in tema di istruzione e di ricerca, è l’allineamento delle competenze dei lavoratori a quelle richieste dal mercato del lavoro poiché “il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro incide negativamente sulla produttività”. In tale ottica gli investimenti avviati con il PNRR, ad esempio rafforzando il sistema della formazione professionale, semplificheranno “la transizione tra istruzione e mondo del lavoro”. Grande evidenza trovano poi nel Piano le strategie per combattere l’abbandono scolastico.

In tema di dirigenza pubblica, nel Piano varato, l’Italia si impegna a portare avanti le modifiche normative avviate per promuovere la mobilità verticale e rafforzare la capacità della dirigenza, assicurando, al contempo, il legame tra valutazione della performance, retribuzione e prospettive di carriera. In tale prospettiva, ci si attende che il nuovo sistema di classificazione del personale e i meccanismi per le progressioni retributive e professionali contribuiranno a rendere più attrattivi i ruoli non dirigenziali e offrire prospettive di carriera alternative alla dirigenza. In tale contesto, sarà fondamentale completare entro la fine del 2027 la riforma dell’accesso alla carriera dirigenziale e della valutazione della performance, inclusa la revisione degli Organismi Indipendenti di Valutazione e il sistema di valutazione della performance.

Solo per una sola volta viene citata nel Piano la categoria dei dirigenti scolastici. Ciò viene fatto in merito all’impegno politico di riformare la Scuola di Alta Formazione e la formazione obbligatoria per dirigenti scolastici, docenti e personale tecnico-amministrativo”.

Il Piano illustra, in conclusione, le stime di impatto di lungo periodo del PNRR in combinazione con gli effetti del Piano 2025-2029 stesso, concludendo che “al 2031 il PIL risulterebbe più alto, rispettivamente, del 9,6, 6,6 e 5,1 per cento nei tre scenari favorevole, prudenziale e avverso”.

DIRIGENTISCUOLA, prendendo atto degli intendimenti resi pubblici con il Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029 (sempre in calce), non può non denunciare, ancora una volta, COME L’ATTUALE COMPORTAMENTO DEL MIM – NEI FATTI – SI STIA CARATTERIZZANDO IN DIREZIONE ESATTAMENTE OPPOSTA A QUANTO ANNUNCIATO NEL PIANO STRUTTURALE DI BILANCIO. Esemplare in tal senso è la vicenda delle scadenze legate alla realizzazione dei progetti PNRR, relativamente ai quali, con instancabile e costante presidio, diretto a evitare l’imminente collasso delle scuole, DIRIGENTISCUOLA è riuscita a ottenere una prima proroga delle scadenze PNRR per le scuole.

Progetti PNRR per i quali, in queste ultime ore, giungono a DIRIGENTISCUOLA segnalazioni che alcuni Uffici periferici del MIM, il quale solo oggi 30 settembre 2024 ha provveduto a prorogare al 30 novembre 2024, SU NOSTRA PRESSIONE NEGLI INCONTRI DEL 12 E DEL 26 SETTEMBRE, la chiusura della piattaforma per le procedure di affidamento di cui al D.M n.65/2024 e al D.M. 66/2024, starebbero addirittura esercitando pressioni informali per indurre diversi Dirigenti Scolastici a procedere al caricamento della proposta progettuale sulla lotta alla dispersione scolastica relativa al D.M. 19/2024 in scadenza il 4 ottobre p.v.! INVECE DI CONCEDERE OPPORTUNE PROROGHE GENERALIZZATE SI SPINGE – IRRESPONSABILMENTE – PER ACCAVALLARE PROGETTI SU PROGETTI!

Per continuare con le incredibili vicende Passweb e interessi di rivalsa INPS: SU PASSWEB IL MINISTERO HA FATTO L’ESATTO OPPOSTO DI QUANTO PROMESSO DAL MINISTRO VALDITARA E DAL CAPO DI GABINETTO RECINTO AL PRESIDENTE DI DIRIGENTISCUOLA ATTILIO FRATTA, SUGLI INTERESSI DI RIVALSA DELL’INPS – INVECE DI PRENDERE UNA POSIZIONE FORTE – IL MINISTERO SI È ESIBITO IN UN INCONCLUDENTE MINUETTO INTERPRETATIVO A FIRMA DEI DUE CAPI DIPARTIMENTO!

LA PERDURANTE SCARSA ATTENZIONE VERSO IL MONDO DELLA SCUOLA SI È POI CRISTALLIZZATA CONSENTENDO CHE VENISSERO DICHIARATI IMPROPONIBILI (O STRALCIANDOLI) GLI EMENDAMENTI DI INTERESSE DELLA DIRIGENZA SCOLASTICA AL DECRETO-LEGGE “OMNIBUS” 9 AGOSTO 2024 N.113, in via di conversione al Senato: 9.4 (incremento di 3 milioni di euro del FUN), 9.5 (differimento del termine per procedere all’immissione in ruolo dei dirigenti scolastici al 31 ottobre 2024), 9.0.1 (costituzione di un sistema di valutazione dei Dirigenti Scolastici), 9.0.2 (costituzione di un sistema di middle management a supporto del Dirigente Scolastico).

Come rappresentanti di una categoria di PROFESSIONISTI DELLA SCUOLA E PER LA SCUOLA, in questa fase di contraddizione che vive il Ministero dell’Istruzione e del Merito, riteniamo più utile ripartire dall’analisi del rapporto OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) Education at a Glance 2024, che in 498 pagine pubblicate lo scorso 10 settembre descrive, illustra e compara il funzionamento dei sistemi di istruzione nel mondo.

I dati di maggior rilievo del rapporto riguardanti l’Italia descrivono un paese in chiaroscuro: il PIL destinato all’istruzione (comprese ricerca e sviluppo) è il 4% rispetto al 4,9% della media dei paesi OCSE (QUINDI IL 18% IN MENO!); la forza lavoro docente italiana è più anziana rispetto a quella dei Paesi OCSE, con una quota di insegnanti di 50 anni o più che raggiunge il 53% rispetto al 37% in media nei Paesi OCSE; la quota di giovani tra i 25 e i 34 anni senza un diploma di istruzione secondaria superiore è diminuita di 6 punti percentuali dal 2016 e ha raggiunto il 20% nel 2023, ma rimane comunque al di sopra della media OCSE del 14%; l’istruzione dei genitori continua ad avere un forte impatto sul livello di istruzione dei figli; la quota media di 20-24enni che non lavorano né studiano o non seguono corsi di formazione (NEET) è diminuita dal 32% al 21% tra il 2016 e il 2023; sebbene ragazze e donne superino chiaramente ragazzi e uomini nell’istruzione, il quadro si inverte quando entrano nel mercato del lavoro: le giovani donne con un’istruzione terziaria guadagnano in media il 58% dello stipendio dei loro coetanei maschi, che è il più grande divario di guadagno di genere nell’OCSE, pari invece all’83%; l’investimento pubblico nell’educazione della prima infanzia rispetto al PIL è diminuito dell’11% tra il 2015 e il 2021, mentre in tutta l’OCSE è aumentato in media del 9% nello stesso periodo.

Come è evidente dai dati sopra riportati, il rapporto OCSE Education at a Glance 2024 si concentra sull’EQUITÀ DELL’ISTRUZIONE, che è poi, fondamentalmente e in ultima analisi, l’obiettivo di maggior rilievo etico, giuridico, sociale e costituzionale del lavoro del Dirigente Scolastico.

Invece di continuare a predicare bene e a razzolare male, IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO QUANDO DECIDERÀ DI METTERE IN CONDIZIONE IL DIRIGENTE SCOLASTICO – PRINCIPALE PROTAGONISTA DEI PROCESSI DI CAMBIAMENTO E MODERNIZZAZIONE DEL SISTEMA SCOLASTICO ITALIANO – DI POTER EFFETTIVAMENTE CONTRIBUIRE A CAMBIARE PARADIGMA? QUANDO DECIDERÀ DI CONSIDERARE DAVVERO IL FUTURO DELLE GIOVANI GENERAZIONI UNA PRIORITÀ? QUANDO AVRÀ IL CORAGGIO DI CONCEDERE LIBERTÀ CONTRO RESPONSABILITÀ?

DIRIGENTI SCUOLA È PRONTA A CONFRONTARSI NEL MERITO E A DISCUTERNE.

CON IL CORAGGIO DI SEMPRE, PER IL FUTURO DELLA DIRIGENZA.

PER IL FUTURO DELL’ITALIA.

 

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