LA PRIMA DISOBBEDIENZA CIVILE SCUOTE LE OO.SS.

LA PRIMA DISOBBEDIENZA CIVILE SCUOTE LE OO.SS.

     La PRIMA DISOBBEDIENZA CIVILE (ne seguiranno altre!) proclamata dalla DIRIGENTISCUOLA ha indotto o costretto (sarà la categoria a deciderlo) le silenti OO.SS. a proclamare lo stato di agitazione della categoria. Ancora una volta deve essere DIRIGENTISCUOLA  a muovere le acque stanando e costringendo le altre OO.SS. a fare il loro dovere: tutelare la categoria. Se non è una delle storiche fiction ne prendiamo atto lanciando un appello alle altre OO.SS. nonché all’ancora silente ex O.S. dei dirigenti scolastici, affinché si associno all’iniziativa della DIRIGENTISCUOLA. Lo stato di agitazione,  i sit-in, le manifestazioni di piazza, gli scioperi, ecc…  hanno fatto la loro storia e, nel caso che ci occupa, non hanno sortito alcun effetto. Semplice ammuina! Al governo fanno un baffo, alle OO.SS. che le hanno proclamato a “dare i numeri” sui partecipanti. Le conseguenze le conosciamo: invece di adeguare le retribuzioni riconoscendo la R.I.A. e perequando le retribuzioni a quelle dei dirigenti di pari fascia, non vengono neanche corrisposte le somme dovute per anni. Vedi retribuzioni di posizione e di risultato ai vincitori dell’ultimo concorso. Vedi mancato pagamento delle reggenze. Ecc… Anzi vengono trattenute e richieste somme già corrisposte …per incapienza del FUN e dei fondi regionali.

     Le manifestazione di piazza hanno fatto la loro storia. Bisogna ricorrere al metodo di lotta individuato e teorizzato da Gandhi: la DISOBBEDIENZA CIVILE.  

La disobbedienza civile – diceva Gandhi – è la violazione deliberata, non indiscriminata, della legge in nome di uno scopo sociale vitale. Diventa non solo giustificabile ma anche necessaria quando sia in gioco un diritto umano fondamentale e quando i canali legali sono inadeguati per la sua garanzia. Consiste nel non obbedire ad alcune leggi e regole  in modo da determinare un danno economico o di immagine alle istituzioni”.

E il diritto umano dei dirigenti di percepire regolarmente la retribuzione spettante e di essere retribuiti come tutti gli altri dirigenti di pari fascia è un diritto umano, fondamentale e previsto dalla Costituzione.

A DIRIGENTISCUOLA non interessa il merito, ma il risultato, attendiamo, quindi, l'unione di tutte le forze in campo.

Intanto annotiamo il primo risultato. Le deputate PD della Commissione Cultura, Mara Carocci e Grazia Rocchi  hanno  invitato il Governo a rispettare gli impegni presi con i dirigenti scolastici il 4 dicembre 2014 ma, soprattutto, il dettato della legge, commentando:

"…chiediamo che ai dirigenti scolastici sia immediatamente corrisposto quanto dovuto e non si tenti in alcun modo di procedere a una diminuzione della retribuzione pensionabile e della buona uscita. La Buona Scuola ha previsto un notevole aumento delle loro responsabilità ed è gravissimo che, a tali nuovi gravosi compiti, faccia seguito un evidente peggioramento delle condizioni retributive. In tal senso, abbiamo presentato due interrogazioni urgenti per chiedere alla Ministro Giannini di intervenire immediatamente per sanare un vulnus inaccettabile e dimostrare attenzione nei confronti delle sacrosante rivendicazioni dei dirigenti scolastici.

Per queste ragioni, chiediamo -inoltre- che sia bandito in tempi rapidissimi il nuovo concorso: un ulteriore rinvio renderebbe assai complessa la gestione delle scuole con un aumento ingestibile delle reggenze".

 

UNITI SI VINCE, SOLI SI MUORE!

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