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Lettera di una futura dirigente scolastica

Lettera di una futura dirigente scolastica

VERSO L’ALTRA META’ DEL CIELO

 Al completamento della prima fase dei seminari rivolti ai vincitori e idonei del concorso a dirigente scolastico, la lettera della neo-collega Elisabetta Dell’Atti compendia mirabilmente, in dimensione prospettica, ma con un impegno che dovrà iniziare da subito, il compito assegnato alle nuove leve per conquistare alla categoria intera l’altra metà del cielo: la retribuzione di posizione variabile e di risultato per una dirigenza “normale”, priva di penalizzanti aggettivazioni, in definitiva una dirigenza “vera”.

Tocca essenzialmente ai neo dirigenti spendersi in prima linea per recuperare la dignità di una categoria equiparandola alle altre dirigenze di pari fascia. L’obiettivo è raggiungibile solo se la  categoria sarà unità in un’unica associazione di soli dirigenti e non in oltre 40 di cui 6 rappresentative.

“Ieri, mentre ci salutavamo prima di andare via, presa dai ‘dettagli’ (il mandato del ricorso, la prenotazione per il seminario di agosto), dimenticavo di dire l”essenziale’. 

 Nel mentre sta per cominciare un nuovo ed impegnativo cambiamento professionale, la consapevolezza di farlo, sapendo di potersi riferire ad un sindacato che, con lungimiranza e tenacia, ha lottato e continua la battaglia – non ancora conclusa – per il pieno riconoscimento della ‘maggiore età’ della dirigenza scolastica, è per me motivo di incoraggiamento, nonché occasione che rafforza ulteriormente la decisione, già da tempo presa, di vivere ed agire la scuola da un’altra funzione.

 Con convinzione mi riconosco in questa visione politica della dirigenza scolastica e, perché tale visione attecchisca e cresca rigogliosa nell’opinione pubblica, sono convinta che sarà fondamentale il contributo di tanti che intraprenderanno, nei prossimi anni, questa nuova ‘esperienza di vita’, trasformativa sul piano professionale e personale.

 Se è vero che siamo le storie che raccontiamo e se sono le storie raccontate a modificare la percezione delle ‘cose’ che si raccontano, allora occorrerà continuare a narrarla la Storia della dirigenza scolastica ‘maggiorenne’ .

 Pur vivendo in questo momento tutta l’incertezza del futuro prossimo (l’assegnazione nella regione, quindi, la sede del primo incarico, con il conseguente impatto che tutto questo potrà avere nella vita personale e familiare…), non disgiunta da una trepidante attesa, come un corridore sulla linea di partenza pronto allo scatto, mi è chiaro che tutti noi siamo chiamati ad assumerci la responsabilità politica di fare la nostra parte per contribuire a narrare la Storia della dirigenza scolastica.              

A farne un racconto corale che, nel mentre ricostruisce i prodromi, tesse trame di futuro. 

Grazie

Elisabetta Dell’Atti”

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